Il Lanificio, la rete di store raddoppia e «testa» la città

Strategia. L’obiettivo della catena è l’internazionalizzazione

Nata in seno allo stabilimento Fratelli Cerruti, la catena di negozi oggi presente nei principali centri outlet italiani, nel febbraio 2025 conterà 22 punti vendita. Due anni fa, a novembre, il Fondo di investimento anglo-svedese Njord Partners,che possedeva l’80 per cento delle quote dell’azienda, ha ceduto il business industriale del tessuto restando concentrato sulla parte prodotto. «E da allora» spiega l’ad Filippo Vadda «abbiamo più che raddoppiato in numero delle insegne. La rete negozi crescerà ancora nei prossimi mesi seguendo una logica di espansione internazionale. In agosto è stata la volta della seconda apertura in Svizzera ad Aubonne, affiancata allo storico store di Mendrisio; in dicembre toccherà a Roppenhein in Francia e ad Agira in Sicilia e a febbraio sarà la volta di Amesterdam».

A garantire il brand “Il Lanificio” che vale oltre 30 milioni di fatturato nel 2024 e 180 addetti di cui a Biella 23, è l’etichetta made in Italy e la qualità di un lusso democratico. «La filiera corta, senza intermediari, fa gioco sul prezzo, uno dei nostri punti di forza insieme al fatto che per la confezione ci affidiamo ad aziende artigianali di comprovata esperienza, per l’abito ci rivolgiamo alla sartoria napoletana e per i cappotti alle imprese di Martina Franca, eccellenze che garantiscono know how e tradizione. I tessuti arrivano invece prevalentemente dal Gruppo Piacenza che resta partner privilegiato, e dai lanifici biellesi».

L’ e-commerce è attivo in 22 Paesi in Europa ma, va sottolineato, nel factory store di Biella la clientela è sempre più internazionale. «In tanti arrivano da fuori provincia, dalla Svizzera, da Francia e Germania. Fanno visite stagionali e hanno alta capacita di spesa». E nella mappa delle nuove aperture va annoverata anche quella del temporary shop di via Repubblica. «Abbiamo voluto fare un esperimento in centro, in un certo senso per stringere un legame più forte con la città e per una maggiore visibilità, anche se al momento si tratta di un’occasione di vendita promozionale. In futuro non escludiamo però di considerare questa opportunità per altre occasioni, per fare attività promozionali e per dare anche un nostro contributo alla rivitalizzazione del centro storico».

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