Economia & Società / Biella
Lunedì 04 Novembre 2024
Il premio Tesla consegnato in Usa al biellese Boglietti
Al professore cossilese del Politecnico di Torino il più prestigioso riconoscimento mondiale per l’ingegneria elettrica. La cerimonia a Phoenix
Ha dimestichezza con i viaggi l’ingegner Aldo Boglietti da Cossila, per anni voce rispettata dei pendolari delle rabberciate ferrovie di casa nostra. Ma Phoenix, negli Stati Uniti, è un po’ più lontana di Torino, meta quotidiana o quasi da docente del Politecnico. Negli Usa il biellese è volato per ritirare un premio ambito e prezioso, dedicato a Nikola Tesla e considerato alla stregua di un Nobel per un settore di studi e ricerche ben preciso: l’ingegneria elettrica. La Ieee, l’associazione internazionale che raggruppa gli esperti nel ramo, si riunisce ogni anno per consegnare il riconoscimento alla personalità considerata più influente e innovativa. E Aldo Boglietti, come da annuncio di qualche mese fa, è il prescelto per il ’24.
I premi dell’Ieee esistono da circa un secolo. Il “Nikola Tesla” prende il nome dallo scienziato che fu pioniere dei motori elettrici a corrente alternata e litigò fino in tribunale con un altro piemontese, Galileo Ferraris, per la paternità di una scoperta. «Oggi» dice con orgoglio la nota del Politecnico di Torino «conferiscono i massimi onori ai professionisti delle discipline tecnico-scientifiche i cui risultati eccezionali hanno lasciato una traccia duratura sulla tecnologia, sulla società e sulla professione ingegneristica. Nel caso del “Nikola Tesla”, nel processo di valutazione vengono presi in considerazione l’impatto sulla tecnologia, il valore inventivo, l’ampiezza di utilizzo della ricerca, la leadership e la qualità della candidatura». Boglietti lo ha meritato per il suo lavoro nel dipartimento energia dedicato proprio a Galileo Ferraris. Ancora il Politecnico: «È stato un pioniere nella corretta valutazione energetica delle macchine elettriche alimentate da inverter. I suoi metodi rappresentano oggi un punto di riferimento mondiale ad alto impatto per il miglioramento di efficienza dei sistemi industriali e dei sistemi di propulsione elettrica».
Lui, il premiato, preferisce condividere il successo con tutta la squadra: «Questo» ha commentato «non è il traguardo di un singolo, ma di un gruppo di ricerca tra i più prestigiosi nella comunità scientifica. Credo che il riconoscimento vada nella continuità di una tradizione che vede nascere il gruppo di ricerca di cui faccio parte, dalla figura di una degli scienziati italiani e piemontesi più prestigiosi, Galileo Ferraris. Vorrei ringraziare tutti i colleghi con cui ho collaborato nella mia vita accademica iniziata nell’ormai lontano 1984, per avermi trasmesso le loro capacità scientifiche ed umane, che hanno permesso il raggiungimento di questo traguardo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA