Internazionalizzazione, incontro con Antonio Tajani

Camera della Moda: le istanze del settore portate al Ministro da Carlo Capasa e Gildo Zegna

Benvenuto il protocollo d’intesa a supporto della moda italiana. Proposto da Camera Nazionale della Moda e accolto dal ministro Antonio Tajani (con la promessa di metterlo immediatamente allo studio) il documento è stato presentato dal presidente Carlo Capasa nei giorni scorsi, insieme a Gildo Zegna, membro del Comitato strategico di Cnmi che rappresenta circa 300 marchi italiani di alta gamma e un centinaio di soci che operano nel prêt-à-porter, alta moda, sartoria di qualità, cosmesi, accessori, pelletteria e calzature.

Al centro dell’incontro al quale ha preso parte anche il capo di gabinetto Francesco Genuardi, c’è lo sviluppo di un percorso volto all’internazionalizzazione delle aziende e dei mercati. «È fondamentale rafforzare le attività legate all’internazionalizzazione delle imprese italiane per facilitare le relazioni dei nostri marchi con le istituzioni straniere», ha spiegato Capasa. «La moda è la seconda industria in Italia con oltre 100 miliardi di fatturato, di cui 90 di esportazioni. Occorre un percorso condiviso per consolidare le sinergie tra noi, il ministero degli Affari esteri e il governo».

E’ stato concordato l’intento di organizzare gli «Stati Generali dell’Export Moda» molto presto a Roma, a Villa Madama ai quali parteciperanno tutti gli attori del comparto per dare un segnale forte della collaborazione strutturale tra il Governo e un settore che «è la punta di diamante del sistema Paese».

Gli imprenditori hanno poi illustrato a Tajani le attività europee di Cnmi legate alla sostenibilità, alle misure di contrasto alla contraffazione su mercati non regolamentati che sviluppano concorrenza sleale verso chi regolarmente produce in Italia, e l’importanza di istituire un Advisory Committee per una sinergica tra pubblico e privato. «Nonostante alcune norme positive contenute nella legge sul made in Italy, ci sono ancora ampi spazi di miglioramento essenziali per chi lavora nel settore», ha fatto presente Capasa. E’ poi emersa la necessità condivisa di aumentare la collaborazione fra Guardia di Finanza e Autorità portuali per tracciare le merci al fine di sequestrare i prodotti falsificati.

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