«La manifattura reclama coraggio
e nuove energie»

Sanna vice presidente in Confindustria Piemonte

Stefano Sanna, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale, è stato nominato vice presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte con la delega a Industria, Competitività e Finanza. Sanna fa parte della squadra della neo presidente Giulia Tancredi, eletta a ottobre dal Consiglio della Federazione Regionale per il biennio 2024-2026.

«Visto l’attuale periodo storico, la delega tocca temi chiave per la competitività del nostro sistema produttivo» spiega Sanna. «In questo momento abbiamo una serie di fattori che purtroppo giocano a nostro sfavore: l’energia che paghiamo più cara di tutti, le infrastrutture particolarmente carenti e dei rapporti commerciali che vanno ridisegnandosi».

Con un approccio risoluto ed energico, in linea con quello che il presidente Uib Paolo Barberis Canonico ha imposto fin dalla prima ora del suo mandato, Sanna spiega: «L’atteggiamento mantenuto sino a oggi non basta più, è venuta l’ora del coraggio. Il Gruppo Giovani di Confindustria Piemonte lavorerà per rilanciare la storica vocazione manifatturiera della regione, ma non certo guardando al futuro con lo specchietto retrovisore. Occorre muoversi verso quelle che si stanno rivelando essere le frontiere dei settori dove la manifattura subalpina è radicata: l’automotive che diventa mobilità, l’aerospazio, prima una nicchia e ora sempre più importante, le evoluzioni del settore tessile verso la ricerca applicata, citando Magnolab o il Recycling Hub»

Prosegue: «Allo stesso tempo, non saremo più spettatori passivi di un contesto europeo che antepone un approccio ideologico alle dinamiche competitive che interessano le filiere. Non c’è transizione che possa compiersi senza che venga riconosciuto il ruolo cruciale delle imprese. Affrontare questi processi da un mero punto di vista regolamentare e non industriale rischia di vederci perdenti su tutti i fronti».

La questione va oltre la tutela dei livelli occupazionali, perché si tratta di preservare la capacità innovativa del sistema. Il Piemonte è uno dei territori dove ancora viene prodotto maggior valore aggiunto pro-capite, ma proprio la propensione all’export lo rende maggiormente esposto agli shock esterni. «Sarà quindi cruciale accompagnare le nostre imprese verso una maggiore diversificazione dei mercati di sbocco e verso modelli organizzativi che consentano un affrancamento dal paradigma della sub-fornitura verso le filiere di altre economie. Questo anche in ragione del fatto che solo una manifattura forte porta innovazione e ricerca tali da consentire lo sviluppo di un terziario avanzato».

Ma le potenzialità della manifattura sono oggi limitate da un labirinto di cantieri in ritardo e opere incompiute. Il primo incarico di Sanna sarà dedicato soprattutto a questo tema con l’incontro di quadrante a Lione che accoglierà anche i rappresentanti degli imprenditori svizzeri, tedeschi, spagnoli e della regione francese del Rhone-Alpes il 22 novembre. «Per anni ci siamo sentiti ripetere che i volumi dei flussi di merci da e verso la Francia non giustificavano la realizzazione di un’opera come la Tav, mentre oggi ci troviamo isolati per la chiusura dei trafori del Frejus e del Monte Bianco. Il Piemonte troverà un futuro solo se saprà dotarsi di una rete infrastrutturale che lo riporti al centro dell’Europa».

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