La Summer school della Fao sceglie
il Biellese da gustare

Alimentazione e sviluppo. Professori universitari ed esperti sono stati accolti nei reparti di Lauretana del caseificio 4.0 di Botalla e di Birra Menabrea

Il Biellese può raccontare molto, e non solo nel settore tessile per cui è famoso nel mondo. Anche attraverso il food and beverage, le cui radici affondano su uno speciale rapporto con il territorio e si legano a doppio filo allo sviluppo turistico, ci sono storie alle quali è importante aprirsi.

Dal formaggio alla birra, dal vino all’acqua soprattutto, il distretto della lana si mostra come un territorio “da gustare”, che rappresenta un’industria in crescita con peculiarità spesso non ancora valorizzate a sufficienza.

Per questo motivo, lo scorso fine settimana la diciassettesima edizione della Summer School Ipromo (scuola internazionale focalizzata sulla montagna e le sue risorse) promossa da Fao-Mountain Partnership Secretariat e Università di Torino-Disafa, in collaborazione con il Cnr-Irpi, è stata in visita nel Biellese e in Valle d’Aosta. Così funzionari, esperti, tecnici e pianificatori che lavorano su temi legati al lavoro nelle Terre alte, con particolare riferimento alla promozione dei sistemi alimentari, si sono ritrovati in Italia e sono approdati nel Biellese, per un corso intensivo di due settimane.

«Siamo stati onorati di poter ospitare la Summer School e di mostrare agli esperti internazionali i nostri tratti distintivi» commenta Giovanni Vietti, presidente Unione Industriale e al vertice di Lauretana.

Professori universitari ed esperti della Fao e di altre organizzazioni provenienti da Italia, Finlandia, Nepal, Peru e Svizzera, mentre i 28 partecipanti provenivano da 20 paesi (Bhutan, Cile, Repubblica Dominicana, Ecuador, Eswatini, Etiopia, Georgia, India, Indonesia, Italia, Giappone, Kyrgyzstan, Lesotho, Malawi, Nepal, Pakistan, Peru, Romania, Ruanda, Tajikistan), sono stati accolti negli stabilimenti di Graglia, del caseificio 4.0 di Botalla Formaggi e nel sito di Birra Menabrea, con il MeBo – Menabrea e Botalla Museum a riassumere una storia di un secolo e oltre di successo.

Il 7 luglio era stata organizzata una visita ai pascoli e agli ambienti d’alta quota di Gressoney La Trinité e Alagna-Valsesia, in collaborazione con l’Institut Agricole Régional mentre lunedì scorso la delegazione si è trasferita nel Biellese, con l’obiettivo di scoprire le produzioni locali legate alla montagna. Quest’anno la scelta è appunto caduta su un programma dedicato alla promozione e valorizzazione delle produzioni agricole in alta quota ma anche di ciò che accade ai piedi delle vette inviolate dove c’è un’economia particolare, tradizioni che si tramandano e innovazione, e soprattutto un ambiente da preservare. «Abbiamo parlato di governance e di sviluppo economico, ma anche di cambiamenti climatici, di acqua, di tecniche di comunicazione e di come preservare i suoli montani» conferma Michele Freppaz, direttore scientifico della Summer School. «Si tratta di terre colpite duramente dai cambiamenti climatici e da catastrofi, spesso escluse dai processi di sviluppo e dai programmi di investimento, lontane dai mercati e dalle infrastrutture, abitate spesso da popolazioni indigene marginalizzate. Le montagne sostengono il nostro pianeta dando acqua a più di metà della popolazione mondiale, energia e cibo. Sulla base di queste considerazioni, nel 2006 la Mountain Partnership, la Fao e l’Università di Torino hanno promosso questa iniziativa internazionale per fare formazione di alto livello sul tema».

La Summer School, la cui direzione scientifica è a cura del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino e del Cnr-Irpi, si avvale anche del sostegno della Città di Ormea e prevede, oltre alle lezioni in aula, una serie di escursioni lungo le Alpi italiane.

Ogni anno, dopo un’accurata selezione, vengono ammessi circa 30 esperti selezionati fra circa 300 candidati individuati principalmente tra i paesi e le organizzazioni della Mountain Partnership, l’alleanza delle Nazioni Unite dedicata alla montagna. La Mountain Partnership è stata fondata nel 2002 dall’Italia e dalla Svizzera insieme alla Fao e all’Unep.

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