Ricehouse. Nidi e giardini sui tetti: le 4 Torri Risorsa fanno scuola a Milano

Il progetto usa solo materiali naturali (riso, sughero e legno) sarà monitorato dall’università per valutare i benefici

La scorsa settimana sui tetti di via Russoli, a Milano, si sono raccolti i pomodori mentre, sempre all’ultimo piano delle stesse terrazze, le Torri Risorsa, sono stati installati gli innovativi rivestimenti per facciate di Johanna Seelemann realizzati con Ricehouse.

Il progetto curato da Park Associati, con la collaborazione di Arche 3D e VivaioBicocca, ha sviluppato dei sistemi di facciata per favorire i nidi per uccelli e insetti che vogliono salvaguardare la biodiversità negli ambienti urbani consentendo all’architettura di essere accogliente e rigenerativa non solo per l’uomo ma anche per la natura L’installazione sarà monitorata da VivaioBicocca durante i picchi termici dell’estate. «Sono azioni che fanno parte di un progetto importante, nato 10 anni fa quando, in occasione dell’Expo venne inaugurata in cima a un palazzo di via Tortona una risaia firmata da Michelangelo Pistoletto» spiega Tiziana Monterisi co-founder insieme al marito Alessio Colombo di Ricehouse.

E riso è la parola chiave che ha ispirato la riqualificazione dei quattro condomini popolari nel quartiere milanese. «L’obiettivo era quello di trasformare i tetti in giardini e orti» prosegue Monterisi. «I quattro palazzi contano 187 alloggi per 400 inquilini. Miravamo al risparmio energetico prima di tutto ma anche a una riqualificazione sociale del quartiere. Con l’Università di Parigi e il Politecnico di Milano, abbiamo messo a punto un progetto ambizioso in attesa di trovare i fondi per realizzarlo. Nel frattempo l’associazione “Coltivare la città” insieme a quattro splendide signore che hanno continuato a occuparsi della risaia, hanno dato vita a corsi, laboratori e attività condivise che si svolgevano negli spazi comuni delle 4 torri di Aler, l’Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale, dalla ginnastica all’uncinetto, all’inglese fino all’allestimento di una biblioteca di quartiere, con la partecipazione di 200 residenti che insieme a giovani creativi hanno prodotto anche opere d’arte andate in mostra in tutta Italia. Oggi quei luoghi sono un punto di riferimento per una vita sociale qualificata del quartiere».

Con l’istituzione del Superbonus, e il coinvolgimento di Aler Milano è stato poi trovato il supporto di A2A come General contractor per lo stanziamento di 13 milioni destinati all’efficientamento energetico: «Senza ponteggi, abbiamo coperto le facciate delle torri con grandi pannelli isolanti di 3 metri per 8 in lolla di riso e un cuscino di fibra di paglia che, grazie a un’intercapedine, garantiscono la ventilazione. In una giornata ricoprivamo sei piani. Il cantiere è durato un anno per 15 mila mq complessivi di facciate. La collaborazione degli inquilini è stata pressoché totale. Sono stati cambiati i serramenti, le tapparelle, e piazzato un impianto fotovoltaico che fornisce la luce alla parti comuni e il funzionamento degli ascensori. Così abbiamo portato i condomini in classe A+4, al riparo dal caldo e dal freddo».

Sui 3.500 mq dei tetti è stato studiato con gli esperti botanici l’allestimento di aree verdi con essenze, ortaggi, alberi da frutto e piante verdi capaci di assorbire Co2, abbassare la temperatura e riportare la biodiversità.

Da settembre verrà organizzato un ciclo di incontri per raccontare l’esperienza agli addetti ai lavori. Un progetto partecipato pubblico-privato che grazie a un bando, verrà monitorato per due anni dal Politecnico, per capire e quantificarne i benefici. Con gli studenti dello Iulm invece, dall’apertura del cantiere a oggi, è in fase di completamento l’analisi della valenza sociale, redatta su un campione di 25 residenti per comprendere come hanno vissuto la riqualificazione e cosa si aspettano ora grazie alla massima tecnologia, a materiali tutti naturali (dal riso al legno al sughero), in benefici sociali ed economici. Dal segno del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto che ha seguito il nostro progetto attivamente, oggi siamo passati a una terzo paradiso reale, da vivere. Un vero esempio italiano di casa green. L’ambizione, con l’installazione dello studio Park, è che questo paradiso venga esteso anche a uccelli e insetti con l’augurio che imparino a nidificare anche in città. Lo sapremo al termine del monitoraggio» conclude Monterisi.

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