Una casa in collina
diventa azienda agricola

«Ci sono voluti pochi mesi per capire cosa sarebbe divenuta quella tenuta, all’epoca trasandata e infestata dai rovi». Martina Scazzoli ha lasciato la comoda routine di una vita da impiegata a Milano in cambio di un salto nel vuoto. «Mi ero guardata allo specchio chiedendomi cosa mi sarebbe piaciuto fare. La passione per la campagna e gli animali, ma anche per l’attività di marketing e comunicazione; instaurare con le persone contatti veri e non superficiali come quelli della grande città, sono stati i principali motivi».

La Mascaria, a Bioglio, in questi 4 anni da semplice casa di collina con terreno è diventata prima home restaurant, poi azienda agricola con laboratorio, piccolo agriturismo e possibilità di pernottamento. «Mascaria in piemontese significa anche “incanto,” e per me è stato proprio così. Mi impegno ogni giorno per trasmettere questo sentimento mentre sono nei campi o tra un tavolo e l’altro. Sento di faticare molto, ma di lavorare ben poco in questa terra sospesa tra la pianura infinita che spazia fino alle Alpi marittime e circondata dalle montagne alle spalle».

Appena insediata nella proprietà le idee non erano ancora chiarissime «Oggi mi occupo a tempo pieno dell’azienda agricola e dell’ospitalità. Flora e fauna sono protagonisti di un copione che in alcuni giorni mi pare già scritto e in altri, invece, si presenta vago e incerto. La natura sa essere infinitamente generosa ma spesso e volentieri è severa. Ci sono momenti di sconforto dopo una grandinata che distrugge il raccolto, per la morte di un agnellino e non è tutto idilliaco anche nell’eterna lotta contro la burocrazia italiana che, come il banco alla roulette, vince sempre».

Nonostante ciò i frutteti si sono moltiplicati (circa 1.500 piante tra meli e piccoli frutti), l’orto cresce ai suoi ritmi,  il laboratorio sfornerà presto i primi prodotti agricoli. «Conto di aprire un piccolo spaccio con le nostre specialità e quelle locali. Abbiamo capre, pecore, cani pastori, galline e presto anche un asinello. Per ora sono tutti animali da compagnia che mi aiutano con il taglio dell’erba. Non produco formaggio perché mi devo ancora strutturare, ma un piccolo caseificio è nei progetti e in primavera ci sarà anche il miele. Il futuro, nel mio cuore e nella mente è già segnato. La mia famiglia e io crediamo in questo territorio. C’è un disegno più ampio e organizzato concentrato sul turismo e la soddisfazione di aver creato qualcosa per me e per chi vorrà condividerlo».

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