PAROLE - La funicolare, un’altalena di emozioni e ansia

Più che una funicolare sembra un’altalena. Un po’ sale, un po’ scende, un po’ si ferma. E un’altalena di emozioni e leggera ansia, evidentemente, per chi su quell’ascensore inclinato ci va su. C’è da scommettere che anche per il 2024 l’impianto che porta al Piazzo e dal Piazzo fa scendere farà parlare, discutere e sorridere. Come ormai da buona tradizione, scatenando l’ironia di noi cupi biellesi come neanche il cantiere del ponte sulla tangenziale era riuscito a fare.

Più di nicchia la funicolare, sulla quale vien bene, sembra, scherzarci su perché non è roba da tutti i giorni, almeno per la maggior parte della gente. Così è stato anche per la ripresa delle corse, che è diventata un mezzo evento tanto da richiamare cronisti e amministratori. Magari non sembrava vero di vederla riprendere a viaggiare, seppur con corse dichiaratamente soggette a rischio fermata intermedia e soprattutto non previste. Già, perché l’impianto, riaperto la settimana scorsa, fa solo, diciamo, il “diurno” causa la mancata (o troppo onerosa) possibilità di assistenza nelle ore serali. Il che, con l’alto rischio di blocchi, avrebbe finito per vedere arrivare troppo spesso i vigili del fuoco sulla scala d’emergenza per “liberare” qualche malcapitato di turno. Insomma, sicura ma non affidabile. Che, va detto, non è comunque il miglior viatico per un viaggio in piena fiducia e per riconquistare passeggeri. Nel frattempo, per mantenere le tradizioni, una cabina si è fermata, ma direttamente ai box, pare, per permettere l’intervento su una porta antincendio. C’è anche della sfortuna, sembra evidente, per una funicolare che è diventata da troppo tempo la barzelletta della città. Per fortuna, invece, fuori dalle cabine dell’ascensore inclinato arrivano buone notizie. Almeno per la qualità dell’aria cittadina. Una delle migliori del Piemonte, così dicono i dati. Un buon motivo per fare quattro passi in città. Fino al Piazzo magari. Almeno per chi soffre l’altalena.

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