PAROLE - Sbalorditi dalla gioia, ma dovremmo essere così

Il barone De Coubertin - che poi è ancora tutto da vedere se la famosa frase “l’importante è partecipare” fosse sua o no - sarebbe corso ad abbracciarla. Facendola l’ambasciatrice senza medaglia di questa Olimpiade parigina senza neppure aspettarne la fine.

Benedetta Pilato, la 19enne nuotatrice che l’altro ieri dopo un quarto posto ad un centesimo dal bronzo ha pianto di gioia - sì di gioia - avrà pure sconcertato con la sua reazione nell’ordine una giornalista della Rai e una ex olimpionica del fioretto, ma ha riportato a galla, non con le bracciate, ma con le emozioni delle parole e delle lacrime, un concetto scomparso. Quello della cultura sportiva. Di un’educazione quasi fuori dal tempo, capace di farle vedere tutto il bello di essere lì all’Olimpiade, il punto più alto per un’atleta, dopo mille difficoltà piuttosto che imprecare su una medaglia per cui bastava un’unghia. E sulla quale comunque avrà modo e tempo di rimuginare. Che lo abbia fatto una ragazza non ancora ventenne è la cifra aggiuntiva di un comportamento immenso, perché lì appena fuori di vasca sarebbe stato più facile imprecare o piangere di delusione che altro. Lei ha scelto, invece, a caldo di usare le lacrime in controtendenza per qualcosa di bello che non la fermasse all’ormai passato, ma la proiettasse nel futuro, il suo, godendosi quel presente a cinque cerchi. È come aver fatto vincere la speranza e reso più sola la sconfitta. È vero, lo sport, ad alto livello, è qualcosa che deve tendere all’ottenimento del risultato, ma Benny Pilato, che si allena a Torino, ci ha spiegato qualcosa in più.

Lei, come lo schermidore Macchi, che prima di parlare ai microfoni ha evidentemente lasciato sbollire la rabbia per decisioni arbitrali discutibili, prendendosi poi colpe e distribuendo complimenti all’avversario, sono l’esempio di come quasi mai riusciamo ad essere. E invece dovremmo sforzarci ad essere. Consapevoli qualche volta che molto di noi passa attraverso le reazioni. Che spesso non avrebbero bisogno di essere sempre cariche per prime di lamenti.

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