Dietro l'angolo / Biella
Sabato 25 Gennaio 2020
Grandi eventi biellesi. Oropa e Graglia nel Gran Tour di fine '800
La fortunata coincidenza di una serie di manifestazioni di particolare rilevanza, dalla V Incoronazione della Madonna d’Oropa, ai 400 anni del Santuario di Graglia e alla rappresentazione della Passione di Cristo a Sordevolo, porterà sicuramente quest’anno un maggiore numero di pellegrini e di turisti sul territorio biellese.
Credo sia necessario a questo punto un migliore impegno di tutti – cittadini, addetti ai lavori e amministratori – affinché l’informazione e l’accoglienza siano all’altezza dei valori dei luoghi e dell’importanza degli eventi. Personalmente cercherò di portare anche un mio contributo, utilizzando le pagine che state leggendo, i libri sui percorsi storici e devozionali attualmente in gestazione, la visibilità sul portale www.visitaltopiemonte.com e con una serie di iniziative ed eventi ai quali sto collaborando.
Alpi e Santuari
Ma, come sapete, mi piace ogni tanto gettare lo sguardo all’indietro, andando a cercare nella mia libreria quegli autori e quei volumi che nel tempo hanno raccontato il nostro Biellese. Lo faccio per raccogliere spunti, confrontare le situazioni e - perché no - magari soffrire di nostalgia.
Il libro dal quale ho tratto il godibilissimo “copia e incolla” di oggi, è Alps and Sanctuaries, pubblicato dallo scrittore inglese Samuel Butler nel 1881, tradotto ed edito da Pier Francesco Gasparetto nel 1991 e ristampato nel 2004 dall’Ente di gestione dei Sacri Monti piemontesi, ancora con una prefazione di Gasparetto.
Butler venne più volte in Italia negli ultimi decenni dell’Ottocento, nell’ambito dei Grand Tour intrapresi dagli aristocratici europei, in particolare gli inglesi, allo scopo di perfezionare le loro conoscenze culturali, politiche, storiche e artistiche.
I “cadregat” di Cossila
In questo libro, l’autore racconta in modo molto libero quello che incontra e osserva a Sud delle Alpi, tra Piemonte, Canton Ticino e Lombardia, con particolare riferimento a santuari e Sacri Monti. Non trascura nulla, dall’arte al mangiar bene, dal costume al paesaggio. E con una propria attenzione all’aspetto ecclesiale, mediata dalla sua appartenenza alla religione anglicana.
Ecco come descrive il viaggio da Biella verso Oropa.
“Il mattino dopo il nostro arrivo, prendemmo la diligenza che tutti i giorni, alle 8 parte da Biella per Oropa”. Ancora prima di Cossila, Butler scrive “Pur non essendo giorno di mercato un flusso ininterrotto di gente scendeva verso la città, molti erano pellegrini che tornavano dal santuario, ma la maggioranza portava prodotti agricoli o artigianali per venderli. Dovemmo fronteggiare ad un certo punto un consistente flusso di sedie che scendevano in città dentro a ceste portate da donne. Ogni cesta conteneva dodici sedie, che straripavano, per così dire, dalle ceste.
Una cosa è certa, non avevo visto prima tante sedie in vita mia, tanto che ebbi l’impressione di essere capitato nel centro dove la natura produce le sedie per l’universo intero”.
Un college all’inglese
“La strada prosegue attraverso una successione di paesi che paiono fondersi l’uno nell’altro per lungo tratto oltre Biella, e dovunque notammo la stessa aria di dinamica operosità che avevamo già riscontrato a Biella. Notammo pure che la maggioranza della gente ha capelli biondi, e chiarissimi quasi bianchi nei bambini, come se da queste parti l’apporto di sangue tedesco fosse ancora più nutrito del solito. Benché molto popolato, il paesaggio è di ineguagliabile bellezza. Si offriva ai nostri sguardi lo spettacolo di splendidi pascoli ben rasati dopo la seconda fienagione, rallegrati da crochi autunnali e ombreggiati da imponenti castagni; più lontano si ergevano montagne e, nella conca di una di queste, vedemmo Oropa gradualmente avvicinarsi”.
Il grande complesso del santuario, con i cortili quadrati, appare all’autore “…come una serie di edifici collegiali non meno importanti del Trinity College di Cambridge. Durante la nostra visita il tappeto erboso del cortile interno era quasi completamente coperto di lenzuola distese ad asciugare. Era uno spettacolo unico; doveva essere delizioso dormire fra lenzuola asciugate su un’erba simile e a una simile aria.
Effettivamente, ad Oropa si ha l’impressione di vivere in un costante giorno di bucato, ma non fa stupire considerando il gran numero di visitatori”.
“All’interno dell’Ospizio si trovano trattorie e caffè che servono cibo e bevande ottimi e a buon mercato. La carne viene venduta al prezzo corrente di Biella; il pane a due centesimi al chilogrammo in più, per il costo del trasporto”.
Un ristorante perfetto
“Da Biella si raggiunge il santuario di Graglia in due ore di servizio di diligenza giornaliero. Non è famoso come quello di Oropa e non si trova alla stessa altezza, però è un posto notevole e merita una visita.
Il ristorante è perfetto – il migliore, credo, che io abbia mai trovato nell’Italia Settentrionale o, forse, in qualsiasi altro posto. Ebbi occasione di visitare la cucina e credo veramente che sia imbattibile per l’ordine e la pulizia assoluti. Una cosa è certa: non ho mai pranzato meglio che al santuario di Graglia; e il pranzo è tanto più piacevole quando lo si consuma su una bella terrazza ombreggiata da un pergolato di rampicanti che si affaccia sulla pianura”.
“I visitatori sono alloggiati nelle stanze che si trovano nell’ospizio. Me le fecero vedere e le trovai non solo comode ma lussuose, decisamente assai più di quelle di Oropa; ovunque notai la medesima pulizia che avevo avuto modo di notare al ristorante. Quando da una di questa finestre o dai balconi si guarda giù sulla punta dei castagni e più in giù ancora sulla collina, sembra quasi di poter volare fuori dalla finestra come un uccello, poiché i fianchi delle colline sono così ripidi che si ha l’impressione di essere già sospesi a mezz’aria”.
Ma ci manca poco…
Samuel Butler è anche un bravo disegnatore e non manca di illustrare i suoi viaggi con i disegni che vedete in questa pagina. Ma sa essere pungente anche con la parola, come potete leggere in chiusura.
“Biella si trova a circa tre ore di treno da Torino. Si trova proprio sulla linea di congiunzione fra pianura e montagna ed è una località fiorente, con quelle caratteristiche di dinamismo tipiche delle città commerciali inglesi più di qualsiasi altra dell’Italia Settentrionale. Persino i vecchi palazzi cadenti della città vecchia sono stati trasformati in fabbriche, e nei posti più insoliti si sente il rumore della navetta”.
Più avanti compie un giro nella città e in piazza Duomo nota “…un bellissimo campanile vicino all’ufficio postale e, accanto, un antico battistero in mattoni; ma la chiesa della quale fanno parte sia il battistero sia il campanile è stata <interamente restaurata> come direbbero gli autori delle <guide turistiche>. Non l’hanno fatta così brutta come riusciamo a farle noi certe volte, ma ci manca poco…”.
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