Grazie ad un impegno di lavoro sui Sacri Monti piemontesi, che prevede per il prossimo autunno l’uscita di un libro sui loro percorsi di collegamento, ho avuto la possibilità di approfondire la conoscenza di queste espressioni statiche d’arte religiosa e di confrontarle con altre manifestazioni, come le rappresentazioni popolari della Passione di Cristo.
Quello che è venuto fuori da questo confronto è per me estremamente interessante, in quanto si va ad aggiungere valore culturale ai molti luoghi dove si tengono le rappresentazioni, diventando al contempo modelli di coesione sociale che finiscono per migliorare anche la qualità della vita.
Ne è un buon esempio il paese di Sordevolo che nel corso degli anni ha visto aggiungere alla tradizione della Passione anche il frequentatissimo Mercatino degli Angeli e più recentemente i Presepi di Verdobbio, mantenendo nel contempo una vivacissima attività culturale in vari settori.
Una storia antica
Le Sacre Rappresentazioni, in forme molto diverse, esistevano già nel Medioevo e si possono considerare come un’anticipazione “in movimento” dei Sacri Monti. Erano espressioni di devozione popolare sotto forma di recitazione dei testi evangelici, spesso in quadri teatrali dinamici, quasi esclusivamente riferiti alla Passione di Gesù.
I fedeli erano coinvolti direttamente nel racconto e molto spesso era la chiesa del paese a fare da sfondo alla narrazione, magari con l’aggiunta di semplici ed effimere scenografie, come una colonna classica o un fondale dipinto con paesaggi che vagamente s’ispiravano alla Terra Santa.
Erano queste delle caratteristiche innovative rispetto alla liturgia tradizionale e certamente più efficaci per proporre il messaggio religioso.
Nel Piemonte
Quindi le rappresentazioni fisse messe in scena all’interno delle cappelle dei Sacri Monti dell’arco alpino, a partire dalla fine del Quattrocento, come nel caso della Nuova Gerusalemme di Varallo, sono state sicuramente un’evoluzione di questa particolare forma di teatro popolare.
In provincia di Cuneo, a Belvedere Langhe, fino al 2004 durante la Settimana Santa si recitava, su antichi testi in parte rielaborati, la Passione di Gesù secondo una tradizione risalente al XIII secolo e continuata sino al 1878, poi dimenticata per anni e ripresa più volte. Si svolgeva lungo le vie e le piazze del paese dove 250 persone recitano dal vivo e a memoria le scene, accompagnate da effetti luminosi e sonori. A Garessio, sempre in provincia di Cuneo, la Sacra Rappresentazione del Mortorio è da secoli realizzata dalla Confraternita di Giovanni Battista e della Misericordia nella settimana pasquale per rievocare, con quadri teatrali, la Deposizione di Cristo, preceduta dalla sfilata degli Angeli dei Misteri.
Biennale e itinerante
Conosco la sacra rappresentazione del Venerdì Santo di Romagnano Sesia da molti anni e trentasei anni fa - all’inizio della mia professione di grafico - avevo vinto il bando per il manifesto ufficiale, con un semplice disegno che riproduceva la ferita al costato del Cristo.
Assieme alla Passione di Sordevolo, a mio parere è la più importante manifestazione di costume popolare dell’Alto Piemonte.
La rappresentazione si tiene ogni due anni ed è itinerante, cioè non si svolge in un luogo fisso, ma propone i vari quadri teatrali lungo le strade e le piazze della cittadina. Nei quattro giorni del programma, dal Giovedì Santo alla Domenica di Pasqua, le scene si alternano e si ripetono tra piazza Cavour e piazza Libertà, nel parco di Villa Caccia, davanti a Palazzo Curioni, mentre l’Orto del Getsemani e la Crocifissione si svolgono nel Parco della Rimembranza.
Con questa situazione, il pubblico si trova spesso molto vicino ai personaggi, partecipando e integrandosi anche emotivamente al dramma. Per questa sua caratteristica, il Venerdì Santo di Romagnano è stato definito una “reliquia vivente del passato che, pur conservando un senso così sicuro della propria identità, costituisce per il pubblico un momento di grande fascino e interesse come studio di un autentico fenomeno sociale, religioso e culturale, ma anche di grande attrattiva e curiosità turistica”.
Sveglia alle 4,30
Il programma prevede al giovedì, a partire dalle ore 21, la presentazione dei primi tre quadri che comprendono la cospirazione del Sinedrio e patto con Giuda, l’ultima cena e la lavanda dei piedi, con l’istituzione dell’Eucarestia. Infine, al Parco della Rimembranza va in scena il momento che ricorda Gesù nell’Orto del Getsemani.
Il venerdì è chiaramente una giornata particolare con la sveglia alle 4,30 con il tradizionale passaggio delle “Tinebre” e dei tamburini della Banda. Alle ore 8 si forma il corpo dei Legionari a cavallo e quello dei Veliti, ovvero i soldati semplici. A questo punto parte la sfilata per la consegna delle chiavi al Governatore.
E’ in questo momento mattutino che la rappresentazione assume un carattere di festa popolare, quasi all’opposto dalla realtà del dramma sacro. Una cosa che può suscitare disorientamento tra quanti assistono non preparati all’evento.
Ma subito si ritorna in tema con il trasporto del letto del Cristo Morto dalla chiesa della Madonna del Popolo alla chiesa abbaziale e con la processione con la Madonna Addolorata.
Il venerdì Santo
Al pomeriggio del venerdì, a partire dalle ore 15, si riprende con la cospirazione, con il patto, la disperazione e morte di Giuda e il rinnegamento di Pietro. Nei successivi quadri, Gesù si presenta al Tribunale di Pilato e a quello di Erode, subisce la flagellazione e inizia la dolorosa andata al Calvario, incontrando le Pie Donne e il Cireneo.
L’undicesimo quadro della Crocifissione conclude questa parte della rappresentazione e dopo la Lettura Liturgica del Passio nella chiesa abbaziale di san Silvano, si tiene la solenne processione con il Cristo morto.
Al sabato, alle ore 21, in piazza Cavour va in scena il Sinedrio che delibera di chiedere a Pilato di far presidiare il Sepolcro con le guardie, mentre al Parco della Rimembranza si potrà assistere alla Resurrezione.
A chiusura dell’evento, nella domenica di Pasqua saranno ripetuti gli undici quadri più importanti della Passione.
Le immagini sono del Comitato pro Venerdì Santo di Romagnano Sesia.
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