Improvvisamente nei ricordi di molti biellesi che hanno da 50 a 60 anni (e forse qualcuno in più) si sono materializzati i ricordi di un’età dolce e spensierata. A provocare questo attacco di nostalgia sono state alcune notizie di questi giorni che annunciano la possibilità di un ritorno in auge di un paio di locali storici, tra gli anni ’70 e ’80, in cui la gioventù “dorata” di Biella amava ritrovarsi. Il bar Garden ai Giardini Zumaglini e la discoteca “Al Cancello” del Piazzo.
Per ora la speranza di vedere tornare alla luce questi luoghi è legata solo a dei cartelli con la scritta “Affittasi”, ma ciò non ha impedito a tanti ex giovanotti e tante ex ragazze in fiore di tornare con la mente agli anni “ruggenti”, quando il Garden era il ritrovo quotidiano, di giorno e di sera, una sorta di Facebook di quei tempi, in cui i giovani si incontravano, organizzavano feste, serate, intrecciavano amicizie e rapporti sentimentali, e il Cancello era lo sbocco naturale di ogni fine settimana, per ballare un po’ prima magari di un bagno notturno d’estate al lago di Viverone o dopo una festa in una casa privata. I più assidui salivano al Piazzo anche quasi tutte le sere, per ascoltare buona musica, giocare a biliardo o a scala quaranta e mangiare un classico piatto di spaghetti a mezzanotte. Era un misto tra la “Biella da bere” e gli anni della contestazione sessantottina. E già, perchè c’era anche la politica, che in quegli anni divideva i giovani in due uniche categorie: rossi e neri. E anche la sinistra aveva i suoi luoghi di culto: in primis il bar Beni, che, guarda caso, in questo periodo è pure alla ricerca di un nuovo gestore. E poi c’era il Circolo Tramway, in Riva, nato al posto di un antico caffè lungo la ferrovia Biella-Oropa, che per un po’ di anni è stato il Leoncavallo di Biella. Per il centro sociale, però, la possibile rinascita resterà un miraggio: al suo posto oggi sono stati ricavati dei garage.
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