Caffè alzheimer, tour nei bar storici della città

Un appuntamento voluto da AMA Biella e Cerino Zegna per malati, famigliari e caregiver

Un luogo fisico ma anche uno spazio mentale nei quali le persone parlano di Alzheimer e di demenze senza le barriere dei loro reciproci ruoli.

Persone che con l’Alzheimer e le demenze convivono, persone che se ne prendono cura in famiglia, persone che se ne prendono cura per professione, tutte sullo stesso piano, tutte attorno allo stesso tavolo, tutte con in mano una tazza di caffè e un qualcosa di buono d condividere.

Da ottobre i Caffè Alzheimer di AMA Biella e Fondazione Cerino Zegna sono tornati itineranti. Dopo tre anni di appuntamenti al centro Mente Locale di via Antonio Gramsci, l’iniziativa si è riappropriata dello spazio della città, con l’intenzione di coinvolgere i caffè storici biellesi.(metterei una frase sul risvegliare in alcuni anche i ricordi e le emozioni legate a quei luoghi).

L’incontro di novembre - i Caffè Alzheimer sono appuntamenti mensili - è stato ospitato al Caffè del Teatro in piazza Martiri con l’adesione entusiasta dei proprietari che hanno colto in pieno lo spirito del progetto.

Il Caffè Alzheimer si incontra ogni secondo martedì del mese ed è rivolto a familiari e malati in fase iniziale di malattia. L’ incontro è condotto da una psicologa, alla quale si affianca un esperto che viene invitato al Caffè per trattare di volta in volta un tema specifico di carattere medico, psicologico, assistenziale, eccetera

L’obiettivo è contrastare l’isolamento e dar voce alla persona con demenza e ai caregiver, creando, attraverso l’ambiente informale del bar, uno spazio facilitante in cui i partecipanti si sentano liberi di esprimersi. È un contesto in cui si cercano di creare reti di solidarietà e di amicizia e dove i familiari possono ricevere da esperti del settore chiare e utili informazioni sulla malattia, sugli aspetti legali e psicosociali.

Le parole della psicologa

«Siamo stati accolti nella bellissima saletta del Caffè del Teatro» spiega la psicologa Sara Pretti «e abbiamo avuto la possibilità di deliziare i nostri palati con la rinomata piccola pasticceria. Questa volta “l’esperto” invitato all’incontro è stata Luisa Gardin, terapista occupazionale, che ha illustrato ai numerosissimi presenti come sia possibile trascorrere del tempo piacevole e contrastare così l’isolamento sociale che può derivare dalla diagnosi di decadimento cognitivo. Le attività sono state varie: stimolare le funzioni cognitive in modo alternativo visitando mostre e musei; lasciarsi coinvolgere dal potere rigenerante della natura, coltivando piante e il giardino; occuparsi insieme di attività di vita quotidiana, in particolare quelle ritenute significative ed importanti, svolgendone anche solo una piccola parte. Il clima rilassato e informale ha consentito a tutti di partecipare in modo attivo, confrontandosi e raccontando le proprie esperienze. Il prossimo incontro in programma sarà il 12 dicembre, presso Mente Locale in via Gramsci 29 a Biella, con il musicoterapeuta Enrico Maron Pot, come esperto».

I Caffè Alzheimer continueranno fino a giugno 2024 con un incontro al mese, sempre di martedì, della durata di circa un paio d’ore. La partecipazione è libera e le consumazioni sono offerte dagli organizzatori. Per informazioni sulle prossime uscite, ci si può rivolgere alla dottoressa Sara Pretti 3755463572 oppure alla segreteria di AMA Biella 015.401767 oppure scrivere a [email protected]

Come nasce l’idea

Il Caffè Alzheimer nasce da un’idea di Bere Miesen, psicologo clinico olandese, a Leiden nel 1997. Nei suoi contatti con persone affette da demenza e con le loro famiglie, Miesen aveva notato che parlare della malattia, in qualità di partner o esperto, spesso era un tabù e comprese che, nelle fasi di avvio della demenza, fornire informazioni su di essa e le sue conseguenze era molto importante. Sarebbe quindi stato necessario un luogo dove le persone potessero condividere le proprie esperienze e il dolore. Un luogo informale, svincolato dall’idea della cura e della patologia, nel quale tutti fossero sullo stesso piano e potessero interagire in un’atmosfera rilassata. Questo luogo per Miesen era ed è il bar, il caffè.

A Biella l’esperienza del Caffè Alzheimer è partita nel 2009 grazie alla collaborazione tra AMA Biella e la Fondazione Cerino Zegna.

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