Cresce sempre più la dipendenza dei giovani dai social

In ospedale un incontro con 150 esperti, dedicato al rapporto degli adolescenti tra realtà e virtuale

Il disagio giovanile a livello psicologico è un fenomeno in aumento ovunque. In Europa, in Italia, a Biella. Nelle ultime settimane la società italiana di psichiatria ha evidenziato come le diagnosi di depressione e ansia abbiano subito un incremento rispettivamente del 28% e del 26%. Inoltre, le statistiche dell’Oms segnalano come a livello globale un adolescente su sette tra 10 e 19 anni sia alle prese con un disturbo psicologico. Secondo i dati dell’Istat, l’indice di salute mentale medio tra i 14 e i 19 anni nel 2021 è calato a 70,3 da 73,9 nella rilevazione dell’anno precedente, per risalire a 71 nel 2023. L’Istituto superiore di sanità ha poi mostrato, sempre con recenti ricerche, che tra i ragazzi tra 11 e 17 anni sono quasi 66mila i cosiddetti hikikomori (che hanno tendenza all’isolamento sociale) e quasi 100mila i ragazzi e le ragazze che mostrano una dipendenza da social media.

Di questi argomenti si è parlato negli ultimi giorni in un convegno all’ospedale dal titolo “Adolescenza 3.0. Tra realtà e Metaverso”. L’evento è stato promosso dal dipartimento materno infantile dell’AslBiella e organizzato dal direttore Paolo Manzoni e dalla direttrice di Neuropsichiatra infantile Marina Patrini. Il convegno è stato spalmato in due giornate, con 150 iscritti. Sono stati analizzati diversi argomenti di nateura pediatrica, neuropsichiatrica, psicologica, sociale e socio-assistenziale. In particolare, il convegno ha messo a fuoco le diverse tematiche legate ai disturbi del comportamento in età adolescenziale per arrivare al tema dello sviluppo di patologie limite che possono sfociare in un vero e proprio disturbo psichiatrico. Le tematiche affrontate sono state manifestazioni auto ed etero-aggressive in adolescenza; disturbi del comportamento alimentare in adolescenza; patologie emergenti in adolescenza e nuove prospettive terapeutiche; fluidità di genere; disturbi del sonno.

Al congresso sono intervenuti professionisti di livello nazionale, come Gabriele Masi, direttore di Neuropsichiatria Infantile di Pisa, centro di riferimento nazionale per ogni tipo di disturbo adolescenziale e di disturbo neuropsichiatrico e neurocomportamentale adolescenziale. Masi ha tenuto una lectio magistralis relativa alle manifestazioni auto ed etero aggressive, descrivendo il panorama completo di comportamenti aggressivi verso se stessi e verso gli altri del minore in età scolare (quindi dai 7-8 anni), con i primi episodi di bullismo, fino alle manifestazioni e tentativi di suicidio dell’adolescente avanzato e del 18enne.

Federico Amianto, professore associato di Neuropsichiatria dell’Università di Torino, Mariano Manzionna, direttore del dipartimento materno infantile dell’Asl Bari, e Luca Ecclesio Livio, direttore di Pediatria a Venezia, si sono focalizzati sui disturbi del comportamento alimentare in adolescenza, evidenziando quanto l’esordio di questi disturbi sia sempre più precoce e diventi inevitabile il coinvolgimento dei reparti di Pediatria. Manuel Dario Blanco, psichiatra di Neuropsichiatria, Lorenzo Somaini, direttore del Ser.D. e Paola Perozzo, psicologa di Neuropsichiatria, hanno approfondito i temi della dipendenza in adolescenza e affrontato il discorso dell’identità di genere.

È seguita una sessione di lavori di gruppo, a cui hanno preso parte Annalisa Zavallone per i pediatri; Alberto Dovana, psicologo di Neuropsichiatria; Antonella Bertola, pediatria di Neuropsichiatria; Antonella Graziano, neuropsichiatra di Neuropsichiatria; Antonella D’Amato, psichiatra di Salute Mentale, e Manuela Cutuli, psichiatra del Ser.D. Nel congresso si è parlato anche della melatonina come un supporto nutrizionale con benefici sia sul ritmo sonno-veglia sia sull’equilibrio ormonale e dei ritmi circadiani, cioè del benessere psicofisico nei bambini e negli adolescenti.

«Ospitare questo convegno a Biella» ha detto Paolo Manzoni «è stata un’opportunità rilevante sia dal punto di vista scientifico per la qualità dei relatori sia per le tematiche trattate sia per l’approccio multidisciplinare che ha consentito di affrontare il mondo dell’adolescenza e i relativi disturbi del comportamento e delle sue patologie in un’ottica integrata, portando in primo piano l’esperienza biellese a confronto con alcuni dei maggiori esponenti a livello nazionale». Ha aggiunto Marina Patrini: «L’estrema velocità con cui la realtà oggi muta costantemente - sia in relazione all’evoluzione digitale sia a seguito degli anni di pandemia - ha determinato un cambiamento nell’espressione del disagio in ambito adolescenziale, determinando la necessità dei professionisti del settore di individuare nuovi metodi e nuovi approcci nella decodifica del disagio e nelle proposte curative. Il convegno ha permesso di condividere strumenti di riflessione, che possono determinare processi di cura alternativi ed efficaci per affrontare le patologie emergenti in età evolutiva».

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