Giusi, la ragazza cieca che gira l’Italia in bici sabato a Biella

Viaggia su un tandem, affiancata alternativamente da due amiche e da un amico.

Arriveranno a Biella sabato (accolte all’Accademia dello Sport della Pietro Micca), resteranno qui domenica e ripartiranno per Novara lunedì. Poi martedì concluderanno il loro lungo viaggio - cominciato il 25 aprile da Reggio Calabria - a Milano.

Sono Giusi Parisi, Chiara Ozino, Laura Seroni e Gianfranco Mazzucca, il team che fa parte del progetto “Ragazze in Tandem”. L’idea è nata da Giusi, una delle fondatrici non vedenti del progetto, che aveva già completato il Giro d’Italia in tandem lo scorso anno e sta per replicare quest’anno, spinta da un forte spirito di inclusione sociale.

«Il tandem è una bici speciale» dice Giusi, «perfetta per condividere l’esperienza con il proprio partner o con gli amici, ma è anche e soprattutto uno strumento di inclusione. È l’unico mezzo di trasporto che permette anche a persone con disabilità di dare un contributo attivo nello spostamento e nel frattempo percepire tutto ciò che sta intorno o sotto le ruote - il profumo del bosco, il cinguettio degli uccelli, la consistenza del terreno, il calore del sole -, condividendo emozioni e benefici psicofisici che derivano dall’attività all’aria aperta».

Giusi è stata affiancata nel tragitto da Chiara Ozino e Laura Seroni, cofondatrici e pilote delle “Ragazze InTandem”, e da Gianfranco Mazzuca dell’Asd “Mazzacana Sospesa. Il team ha viaggiato senza supporto e con bagaglio ridotto, ma con numerosi obiettivi: sensibilizzare sul binomio sport e inclusione; far comprendere quanto il tandem possa essere un mezzo inclusivo, di condivisione, benessere ed esperienziale per tutti, non solo per chi è una persona con disabilità; contribuire ad abbattere le barriere fisiche (infrastrutture inaccessibili) e mentali (stereotipi sulla disabilità); creare sinergie tra associazioni, enti, istituzioni che si occupano di inclusione sociale e turismo sostenibile; ridare vita attiva ai tandem che giacciono abbandonati negli scantinati (è stato creato con questo obiettivo un “Sondaggio tandem” a livello nazionale), utilizzandoli o donandoli a chi potrebbe beneficiarne; promuovere la bicicletta e i cicloviaggi come strumento di emancipazione femminile; far conoscere e valorizzare imprese locali e territori attraversati.

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