Ragno violino, tre casi molto probabili anche nel Biellese

Roberto Manzoni dell’Asl: «Abbiamo asportato le lesioni, che sono poi guarite in 2-3 mesi. Il numero di esemplari sta aumentando»

Da Sabaudia a Roma, dal Salento alla Liguria. Continuano a moltiplicarsi negli ultimi giorni i casi di persone che vengono morsicate dal ragno violino. Ma nel Biellese com’è la situazione? Risponde il dermatologo dell’Asl Biella Roberto Manzoni.

La cronaca degli ultimi giorni in Italia ha visto numerosi casi di morsi di ragno violino. Ci sono stati casi anche nel Biellese o vi sono rischi e preoccupazioni anche da noi?

Il ragno violino negli ultimi anni si è diffuso anche nel Biellese, arrivato dall’area costiera mediterranea. Nel corso del 2024 ci sono stati tre accessi al pronto soccorso e poi all’ambulatorio dermatologico per lesioni necrotico ulcerative profonde che interessavano la cute e la sottocute a tutto spessore di 2-3 cm di diametro, sugli arti inferiori, con tutta probabilità da ragno violino, anche se non identificato. Le escare, ovvero le lesioni necrotiche, sono state asportate chirurgicamente, trattate con topici e antibiotici sistemici e sono guarite in due-tre mesi, con esiti cicatriziali.

A cosa deve il suo nome? Come si riconosce e dove vive?

Il ragno presenta sulla parte prossimale del dorso una macchia scura, dalla forma simile a un violino. Il suo habitat è tra le fessure dei muri, negli scantinati, nei solai, nelle legnaie e anche tra le pieghe dei divani e delle coperte. È attivo di notte, non fa ragnatela e solo se minacciato morde. In seguito al morso può iniettare un veleno citotossico, causa della lesione locale e nei rari soggetti predisposti anche dei sintomi generali.

Gli esemplari di ragno violino stanno aumentando negli ultimi anni?

Sì, il numero di esemplari è in aumento. Fino a qualche anno fa questi ragni di trovavano unicamente nell’area costiera, privilegiando le scogliere rocciose. Sono ragni che patiscono il freddo e quindi nelle zone del nord Italia, fino ad alcuni anni fa, non trovavano un habitat adeguato. I cambiamenti climatici e i conseguenti inverni più miti hanno poi permesso a questa specie di spostarsi anche nelle zone interne del nord Italia, tra cui il Biellese, dove ora si registra una presenza in crescita.

Se si viene morsicati, in che modo occorre agire?

Nel sospetto di un morso occorre lavare la parte con acqua e sapone, disinfettare con betadine soluzione e applicare creme cortisonico-antibiotiche come gentamicina, betametasone o acido fusidico. Solo nel caso di un’evoluzione necrotica locale o di malessere generale bisogna ricorrere al medico. Nel sospetto di essere stati morsi dal ragno violino, se possibile, sarebbe opportuno catturare o fotografare il ragno per una sicura identificazione e allarmarsi solo nel caso che la lesione evolva in una necrosi locale, in una suppurazione o compaiano sintomi sistemici.

Quali sono i sintomi e le reazioni al morso?

Il morso del ragno violino spesso si riconosce per la presenza sulla cute di due punti rossi a pochi millimetri l’uno dall’altro.

Il morso del ragno violino non causa subito dolore e solo nelle ore successive può comparire una lesione eritemato-vescicolosa che talora evolve in una necrosi di vario spessore che va rimossa chirurgicamente. A questa segue un trattamento antibiotico locale e a giudizio del medico. I sintomi generali sono febbre, necrosi, suppurazioni estese, astenia, mialgia, cefalea, vomito, shock anafilattico.

Quanto è pericoloso e aggressivo? E il suo veleno è sempre mortale?

Il ragno violino morde solo se minacciato. In seguito al morso può iniettare un veleno citotossico, causa della lesione locale e nei rari soggetti predisposti anche dei sintomi generali. Va ricordato però che spesso il ragno violino non inietta il veleno e quindi la lesione cutanea è in tutto simile a quella di una puntura di insetto. Le complicanze sistemiche possono essere dovute a un’infezione batterica veicolata dal morso del ragno o alla contaminazione esterna della lesione ulcerata, oppure dall’azione del veleno in soggetti predisposti o immunodepressi.

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