Rsa allo stremo: incontro con l’Asl il 28 maggio

I 16 firmatari: «Da mesi attendiamo delle risposte». Intervengono la Cgil, Rinaldo Chiola ed Emanuela Verzella

«Aspettiamo questo incontro da febbraio. Siamo a maggio e per fortuna ora siamo stati ascoltati». A parlare sono 16 Rsa biellesi, che martedì 28 maggio alle 9.30, nella sala convegni dell’ospedale, si incontreranno con i vertici dell’Asl Biella per parlare di tutte le criticità che affliggono le residenze per anziani, «dalla situazione delle quote sanitarie alla carenza di personale infermieristico e sanitario».

Il documento

Mercoledì pomeriggio ai giornali era arrivato un documento, con la scritta “comunicato stampa”, firmato da 16 Rsa del territorio, in cui si legge: «Le residenze per anziani biellesi intendono palesare le complesse difficoltà in cui versano e le tante criticità che da tempo incontrano nella gestione dei servizi di residenzialità offerti ai cittadini anziani, specialmente non autosufficienti. Difficoltà più volte sottolineate alle autorità locali senza ricevere riscontri. Complessità assistenziali e sanitarie, accompagnate dal crescente disagio nel reperire personale, con giusti ma insostenibili aumenti dei costi dei contratti di lavoro, incrementi imponenti dei costi dell’energia, dei beni e dei servizi, continua riduzione degli interventi della Sanità Pubblica (quote convenzionate) e della partecipazione di comuni e consorzi ci costringono, nostro malgrado, a dover sospendere l’accoglienza delle persone anziane che, numerose, richiedono i nostri servizi».

Le parole di Emanuela Verzella

Il comunicato era arrivato ai giornali tramite Emanuela Verzella, candidata del Partito Democratico al consiglio regionale della provincia, che aveva aggiunto: «Di fronte a una gravissima emergenza come questa, prospettata alle famiglie biellesi che hanno un loro caro nelle strutture firmatarie, ci si augura che l’Asl regionale risponda immediatamente con un incontro per portare soluzioni immediate».

Le parole di Rinaldo Chiola

Giovedì in tarda serata è arrivato, sempre dal fronte Pd, un comunicato di Rinaldo Chiola: «Noi del Pd l’allarme sulle Rsa lo avevamo già lanciato in tempi non sospetti. Ora il “bubbone” è scoppiato. L’incontro tra Rsa, Asl Biella e Regione Piemonte è di assoluta importanza, anche considerando che la provincia di Biella è quella con l’indice di invecchiamento più alta d’Italia. Se non si cambia rotta, si rischia di andare a sbattere».

La videoconferenza

I rappresentanti delle 16 Rsa ieri a mezzogiorno si sono ritrovate in una videoconferenza e hanno spiegato: «Abbiamo deciso di stilare questo documento 15-20 giorni fa perché nessuno ci dava ascolto. Alcuni hanno voluto poi condividerlo con i parenti dei nostri ospiti, per informarli della situazione. Ma questo documento per il momento doveva restare interno alle Rsa e diffuso solo tra i parenti degli ospiti. Ci ha dato fastidio sia uscito sui giornali senza una nostra autorizzazione, anche perché la sera stessa abbiamo spedito una mail successiva a tutte le famiglie dicendo che l’Asl Biella ci aveva risposto fissando un incontro per il 28 maggio. Se quel giorno, eventualmente, non troveremo risposte adeguate ci muoveremo di conseguenza, ma ci preme sottolineare che noi non siamo contro l’Asl, anzi: siamo con l’Asl, perché questa situazione di estrema difficoltà ci vede tutti sulle stessa barca».

L’affondo della Cgil

Sul tema è arrivato anche un comunicato della Cgil provinciale, che ha evidenziato: «È oramai evidente a tutti che solo una parte della popolazione può pensare di utilizzare una Rsa, perché sempre meno famiglie hanno 2500-3000 euro al mese necessari per pagare la retta». Tra le priorità, secondo il sindacato, occorre «aumentare i posti letto convenzionati, ma non bisogna fermarsi lì. In diverse strutture si fa fatica a garantire il minutaggio minimo assistenziale per infermieri e operatori socio-sanitari. A questo si aggiunge una carenza proprio di infermieri e oss con carichi di lavoro sempre più insostenibili, un peso non compensato dalle condizioni salariali, con molte strutture che applicano il contratto Uneba scaduto da 5 anni e con uno stipendio del 30% in meno del settore pubblico».

La risposta dell’Asl

Sul tema è intervenuta anche l’Asl: «Il distretto territoriale incontra periodicamente il coordinamento delle Rsa nell’ambito di un apposito tavolo, in cui vengono formalizzate istanze da portare alla nostra attenzione. Lo stesso tavolo ha discusso in precedenza altri temi, quali l’erogazione dei farmaci, trovando soluzioni condivise e risolutive. Nei primi mesi dell’anno eravamo su altri ambiti, pur mantenendo sempre un dialogo aperto. Un nuovo incontro del tavolo di coordinamento Rsa è stato previsto dall’Asl entro fine maggio, in modo da proseguire il consueto confronto per definire insieme soluzioni percorribili che consentano interventi concreti a favore dei pazienti più fragili e delle loro famiglie».

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