Sala ibrida in ospedale: al via la raccolta fondi
L’obiettivo è realizzarla entro la fine del 2024. Il valore della struttura è di 1,9 milioni di euro
La sala ibrida è l’obiettivo che l’Asl Biella aveva previsto nel suo piano di rilancio nell’autunno 2021 e che si è prefissa di consegnare ai cittadini biellesi entro la fine del 2024. Quella dell’ “Alta Tecnologia” è una sfida aperta per le celebrazioni del primo decennale dell’ospedale, con l’avvio della robotica da novembre 2023, grazie a un’operazione complessiva di investimenti che ha visto unite, al fianco dell’Asl Biella, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Fondo Edo Tempia e Amici dell’Ospedale. A quest’ultima è stato affidato anche il compito di portare avanti una campagna di raccolta fondi coinvolgendo cittadini e associazioni del territorio, perché la piattaforma robotica e la sala ibrida sono un dono e anche una scommessa di fiducia sul futuro per tutta la comunità biellese.
La raccolta fondi per l’Alta Tecnologia persegue un obiettivo fondamentale: il rilancio del presidio biellese a dieci anni dalla sua attivazione, quando Fondazione Cassa di Risparmio di Biella aveva effettuato una donazione di attrezzature mediche d’avanguardia per un valore di 20 milioni di euro. Due sono le azioni che si stanno portando avanti parallelamente: innalzare il livello di innovazione, a beneficio della qualità delle cure per i pazienti, e dare un contributo concreto all’attrattività del polo biellese nei confronti dei professionisti e anche dei pazienti.
In un momento storico, a livello nazionale, certamente tra i più impegnativi nella storia della Sanità, investire in Alta Tecnologia diventa una scelta ancora più strategica per un territorio. Ora i biellesi hanno l’occasione di partecipare dando il proprio contributo per valorizzare una struttura che, dopo dieci anni, è ancora la seconda più nuova del Piemonte e che per alcune specialità rappresenta un polo di riferimento regionale nel territorio biellese.
Grazie al supporto finanziario della cordata composta da Fondazione Cassa di Risparmio di Biella unitamente a Fondo Edo Tempia Odv e Associazione Amici dell’Ospedale, alla fine del 2023 era avvenuta l’acquisizione del robot chirurgico Da Vinci XI IS4000, del valore di 2,5 milioni di euro, grazie ad un comodato d’uso di 5 anni, a seguito dei quali sarà necessario disporre di risorse utili a riscattare definitivamente la piattaforma con l’acquisto.
La Sala Ibrida costituisce un ulteriore progetto ad elevata complessità, in ragione dell’importanza dell’investimento e del grado molto elevato di innovazione che la caratterizza.
Il valore economico della Sala Ibrida
- l’acquisizione del Sistema Angiografico da 664 mila euro, di cui l’ASL di Biella a metà febbraio ha accettato formalmente l’impegno alla donazione da parte di Fondazione CR Biella e Associazione Amici dell’Ospedale, che porterà avanti fino a luglio una raccolta fondi a sostegno del suo finanziamento;
- 680 mila euro di interventi infrastrutturali a carico dell’ASL BI, che potrà far fronte alla copertura della spesa anche con un finanziamento nazionale;
- altri 520 mila euro per ulteriori dotazioni tecnologiche che l’Azienda Sanitaria di Biella deve acquistare per l’allestimento completo della sala.
La sala Ibrida, che nascerà nel Blocco Operatorio dell’Ospedale, comporterà quindi un investimento di un milione e 864mila euro, di cui circa 100mila euro di progettazione e direzione lavori.
La Sala Ibrida dell’ASL di Biella sarà la prima del Quadrante, di cui fanno parte le aziende sanitarie di Biella, Vercelli, Novara e del Verbano-Cusio-Ossola, e la quarta in Piemonte, in cui attualmente ne esistono solo tre: due a Torino e una a Cuneo.
Riassumendo, quindi, il valore complessivo per l’Alta Tecnologia finalizzata al rilancio dell’Ospedale, che sta impegnando l’Asl Bi insieme a Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Fondo Edo Tempia e Amici dell’Ospedale e che ora conta sulla partecipazione delle comunità del territorio, è di oltre 4 milioni e 360 mila euro: la più grande operazione di investimento in sanità dai tempi dell’apertura del nuovo presidio biellese.
Che cos’è la sala ibrida
La sala ibrida è una sala operatoria ad altissima tecnologia che include apparecchiature diagnostiche dedicate ed estremamente sofisticate. Nella sala si possono eseguire procedure chirurgiche con elevatissima precisione, tempestività e sicurezza. La sala è pensata per essere compatibile con tecniche chirurgiche multidisciplinari e sempre meno invasive, cioè basate su piccole incisioni chirurgiche con conseguente riduzione delle complicanze e un netto miglioramento dei tempi di recupero del paziente.
La Sala Ibrida dell’Ospedale di Biella sarà dotata di un Angiografo di alta gamma, Canon Alphoenix Hybrid System Sky+. La Sala Ibrida è uno spazio tecnologicamente avanzato e multimediale, che integra diversi elementi (radiologici ed ecografici) utili al perfezionamento della diagnosi, alla terapia e al controllo qualità in un ambiente (sala operatoria) di sicurezza per i pazienti e gli operatori.
La Sala Ibrida dell’ospedale di Biella avrà una dimensione ottimale di circa 60 metri quadri e con i locali a servizio della sala l’area dedicata raggiungerà i 100 metri quadri; questi spazi sono già disponibili all’interno del Blocco Operatorio che era stato all’apertura della struttura considerato più grande rispetto alle esigenze della comunità Biellese, ma che ora va a essere totalmente occupato e utilizzato con l’inserimento del robot chirurgico e la conversione di due sale per la realizzazione di un’unica grande sala ibrida (in cui effettuare procedure di chirurgia open e di chirurgia endoluminale).
Si tratta di un’opportunità strategica per le équipe dei reparti di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare e di Cardiologia, dirette rispettivamente da Enzo Forliti e da Andrea Rognoni, ma che nel tempo vedrà estendere la gamma delle specialità che potranno beneficiare del suo utilizzo.
Le dichiarazioni di Fondazione CRB, Amici dell’Ospedale e Fondo Edo Tempia
«Dotare l’ospedale di Biella di tecnologie all’avanguardia in grado di portare la struttura nel futuro al pari dei grandi ospedali regionali e nazionali: è questo l’obiettivo che la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella si è data in questi anni dopo aver contribuito in modo determinante, 10 anni fa, alla nascita del nuovo “Degli infermi”. Oggi come allora dunque quell’impegno originario è condiviso con l’ASL Biella e con i partner territoriali Fondazione Edo ed Elvo Tempia e Amici dell’Ospedale di Biella, ma l’impegno dei soggetti istituzionali e dei grandi donatori da solo non basta per la grande sfida della sala ibrida, occorre infatti che anche la popolazione biellese entri in campo per il proprio ospedale» ha commentato, Michele Colombo, presidente di Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. «Se è vero che la salute è un bene comune è altrettanto vero che poter disporre delle più avanzate tecnologie nel campo della chirurgia robotica non può essere dato per scontato. Per questo oggi tutti insieme vogliamo lanciare questo appello alla società civile, perché ogni euro investito nella salute di tutti è un euro speso bene, l’invito è dunque quello di aderire alla campagna di raccolta fondi lanciata dall’Associazione amici dell’Ospedale che la Fondazione ha contribuito a far nascere proprio con l’obiettivo di raggiungere traguardi sfidanti e complessi come questo. La Fondazione c’è e ci sarà sempre per l’ospedale di Biella, ma è giusto che con e per la struttura operino realtà come l’Associazione che è ponte tra i cittadini, i donatori e l’Asl e che svolge un ruolo di sostegno e raccordo delicato ed importante».
«Il messaggio dell’AAOB nella realizzazione della Sala Ibrida che completa il progetto “Alta Tecnologia” nella ricorrenza del decennale del nostro ospedale e della nostra Associazione è innanzitutto di gratitudine per tutti coloro che ci hanno aiutato a migliorare l’assistenza ospedaliera, donatori in primis. Non avremmo mai pensato di avere un sostegno così importante che oggi si concretizza con il raggiungimento di questa vetta; i biellesi hanno nel DNA un po’ di linfa K2 di 70 anni fa, altra ricorrenza biellese. L’Alta Tecnologia del robot chirurgico e della Sala Ibrida rappresenta il top dell’interventistica» ha spiegato Leo Galligani, presidente degli Amici dell’Ospedale. «Le malattie oncologiche e cardiovascolari costituiscono l’80% delle cause di morte. Robot chirurgico e Sala Ibrida fanno la differenza nelle terapie chirurgiche, già garantite a Biella da professionalità d’eccellenza. Questa la sintesi per cui tre istituzioni, note per il continuo sostegno alla sanità pubblica, hanno deciso di rispondere alla richiesta dell’Asl e di fermare la miglior tecnologia. L’ospedale è così entrato nel livello dei centri d’elezione. La salute dell’ospedale è la salute delle persone e favorisce la salute della città che condiziona il benessere dei cittadini. È tutto collegato. Se siamo a questo punto è perché c’è stata visione condivisa, incontro di singoli apporti, somma di impegni, fiducia e lungimiranza. Se siamo a questo punto è perché c’è stata visione condivisa, incontro di singoli apporti, somma di impegni, fiducia e lungimiranza. Cerchiamo adesso il consenso e la collaborazione, garanzia della stabilità di un meccanismo virtuoso a vantaggio di tutti. Un ospedale importante lo è per la salute delle persone, ma incide fortemente anche sulla sua quotazione, sullo status della città».
«La storia del Fondo Edo Tempia, che esiste grazie alla generosità del territorio, è la dimostrazione che l’unione fa la forza. È un principio che mettiamo in campo ogni volta che si rende necessario unire le risorse per alzare la qualità delle diagnosi e delle cure della sanità pubblica, che significa aumentare la qualità della vita dei pazienti e dei loro famigliari» ha commentato Viola Erdini, vicepresidente del Fondo Edo Tempia e presidente della Fondazione Tempia. «Il portare innovazione all’ospedale di Biella rappresenta non solo un investimento per il futuro, ma anche un passo necessario per avere una sanità biellese all’avanguardia. Grazie all’Asl di Biella e ai suoi operatori sanitari, la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e agli Amici dell’Ospedale, anche questa volta ci riusciremo, insieme».
Le dichiarazioni dell’Asl
«I prossimi mesi saranno determinanti per la completa attuazione del progetto. Lo abbiamo presentato in anteprima, per la sua rilevanza che non è solo economica, ma ancora di più in termini di qualità tecnica delle prestazioni che i professionisti saranno in grado di offrire alla popolazione biellese» ha dichiarato Mario Sanò, direttore generale dell’Asl. «La direzione generale ringrazia le fondazioni e le associazioni, i privati cittadini e le aziende che insieme stanno prendendo parte alla costruzione di questo progetto che vede anche l’Asl Bi impegnata nella parte infrastrutturale e tecnologica per un investimento di circa 1milione e 200mila euro. Un sentito ringraziamento va in particolare agli staff delle Strutture Tecnico, Ingegneria Clinica, Logistica e Acquisti e al personale del Dipartimento Chirurgico che si stanno dedicando con professionalità e impegno e che nei prossimi mesi avranno un ruolo decisivo per la realizzazione della Sala Ibrida».
«In riferimento all’evoluzione tecnologica del Sistema Sanitario ed in particolare dell’Asl di Biella è ora fondamentale assumere questo cambio di prospettiva rispetto alla conduzione del mantenimento e del perseguimento dello stato dell’arte tecnico e tecnologico» ha dichiarato Alberto Petti, responsabile di Ingegneria Clinica Asl Bi. «È necessario aprire nuovi scenari che permettano all’Ospedale di Biella di essere attrattivo innanzitutto per i pazienti e al tempo stesso per i professionisti che possano in questa logica individuare nella nostra ASL la sede ottimale per svolgere la loro attività professionale ed eventualmente anche risiedere nel territorio biellese».
«La creazione di una Sala Ibrida all’Ospedale di Biella consentirà alla Chirurgia Vascolare di alzare il livello della propria attività, in modo particolare per il trattamento delle patologie arteriose e di quelle aortiche più complesse» ha spiegato il direttore di Chirurgia Vascolare Enzo Forliti. «Permette di gestire con tecniche mini e micro-invasive gran parte della patologia vascolare con enormi benefici sul decorso peri-operatorio del paziente. Ad esempio un aneurisma aortico toraco-addominale può essere trattato evitando di incidere chirurgicamente il torace e l’addome, attraverso un accesso remoto femorale e brachiale. Ciò permette di ridurre notevolmente il transito dei pazienti in terapia intensiva e in rianimazione e di ridurre la degenza ospedaliera».
«Anche dal punto di vista cardiologico, l’introduzione della Sala Ibrida consentirà l’aumento della gamma di attività eseguibili a Biella, come nel caso del trattamento mininvasivo delle patologie valvolari, che poteva comportare il trasferimento del paziente in altri centri di riferimento regionale» ha detto il direttore di Cardiologia Andrea Rognoni. «Rispetto soltanto a dieci anni fa le patologie che venivano affrontate dalla Cardiochirurgia tradizionale oggi sono risolte con un approccio mininvasivo, abbinando competenze delle équipe di Cardiologia e Chirurgia Vascolare, con notevoli vantaggi per la salute del paziente e in termini di qualità e di efficienza dell’intervento».
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