Il gioco di squadra dietro alle pagine sulla maturità

Raccontare l’esame del 2024? Impossibile senza l’aiuto delle scuole e soprattutto degli studenti rappresentanti d’istituto

Per “fare” un giornale e soprattutto renderlo interessante ai lettori è indispensabile il lavoro di squadra. Un’equazione semplice sulla carta, ma non sempre così facile da mettere in pratica. Proprio un eccellente lavoro di squadra ci ha permesso di raccontare l’edizione 2024 dell’esame di maturità, dando spazio a tutti i risultati delle 64 classi di maturandi, ai volti dei ragazzi che hanno conquistato il massimo dei voti, ma anche alle storie. Ce ne sarebbero state tante altre da raccontare e da scoprire. Ma, ovviamente, spazio e tempo hanno dei limiti nel nostro lavoro.

Il merito del buon lavoro che speriamo di essere riusciti a fare è da dividere con chi ci ha supportato, e soprattutto sopportato, in queste faticose ma al tempo stesso gratificanti settimane. Ai dirigenti scolastici, ai docenti e alle segreterie, sempre disponibili a rispondere a ogni nostra richiesta. Ma soprattutto a un gruppo di ragazzi, la maggior parte dei quali maturandi, alcuni già nostri collaboratori per il progetto Generazione Z, molti rappresentanti degli studenti nel proprio istituto. Senza di loro sapere stato molto più complicato, forse impossibile, raccontare tutto ciò che abbiamo raccontato. E così, in ordine sparso, un grazie di cuore a: Arianna Bego, Samuele Bianco, Virginia Bonato, Mattia Fabbris, Giovanni Inglese, Tommaso Barbera, Riccardo Cruciano. Buona estate ragazzi e buone, meritate, vacanze.

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