Itis secondo ai campionati italiani di robotica

Brillante risultato del terzetto di studenti a Mestre. Un successo anche nell’hackathon

Grande soddisfazione all’Itis Quintino Sella per il risultato conseguito ai campionati italiani di robotica tenutisi a Mestre dal 6 all’8 maggio, che quest’anno affrontavano il tema “La robotica al servizio del mondo del lavoro”. Dopo essersi classificato tra i primi dieci progetti a livello nazionale nella fase preliminare, il lavoro dei ragazzi del corso informatica del docente Giuseppe Aleci, Luca Rizzo di quarta B, Martina Cracco e Giada Marzolla di terza B, si è infatti aggiudicato la piazza d’onore nella categoria A, benessere sul luogo di lavoro. Molto apprezzato dalla giuria tecnica, il progetto “MatrixSim VR-Robotics” dell’Itis è riuscito a riunire realtà virtuale e robotica per creare ambienti di addestramento simulati e interattivi volti a migliorare condizioni e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Le soddisfazioni, però, non finiscono qui. Perché, nell’ambito della stessa kermesse, si è tenuta pure una competizione parallela, denominata hackathon, dalla fusione di “hacker” e “marathon”, il cui tema di concorso è stato comunicato appena giunti a Mestre. La formula della competizione prevedeva la formazione in loco di team misti ad unire studenti provenienti da scuole diverse, con l’ultimo giorno di permanenza destinato alla presentazione del progetto cui i ragazzi potevano lavorare solo nei ritagli di tempo, nottate comprese.

E proprio in questa gara il team con i ragazzi dell’Itis si è classificato al primo posto. Ma qual era il tema su cui cimentarsi? Spiega Luca Rizzo: «Dovevamo realizzare un dispositivo per monitorare la salute dei nostri mari. E così abbiamo progettato un robot che ricordava una medusa i cui tentacoli dotati di videocamera e altri sensori, scendevano sott’acqua per rilevare dati e mutamenti in corso, dalla temperatura alle variazioni cromatiche di flora e fauna. Tra le varie dotazioni, pure un sistema per valutare la consistenza numerica dei branchi di pesci in transito». Suggestivo anche il nome scelto dai ragazzi per il loro progetto: «Vista la funzione cui era destinato, lo abbiamo chiamato Teti, in omaggio alla ninfa marina così cara agli antichi greci. Evidentemente gli dei dell’Olimpo hanno gradito e così ci hanno aiutati a vincere».

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