
Scuola
Mercoledì 16 Luglio 2025
La storia di Paolo Aiazzone: dalle aule dell’Agrario alla Reggia di Versailles. Foto
I sogni, a volte, si realizzano.
E non importa quanti grandi siano, perché ogni sogno realizzato è un traguardo raggiunto, un ricordo indelebile, un’occasione per dire e per dirsi “ce l’ho fatta”.
Paolo Aiazzone, studente diciottenne della sezione agraria del Gae Aulenti di Biella, ce l’ha fatta. Dall’1 giugno, terminato il quarto anno di studi, lavora come giardiniere nel parco della Reggia di Versailles, uno dei più grandi e più importanti del mondo.
Paolo ha realizzato il sogno che coltivava fin da bambino. E, allo stesso tempo, ha mantenuto una promessa fatta molti anni fa alla nonna Rosanna.
«Un giorno, sfogliando con la nonna “Gardenia”, una rivista dedicata al giardinaggio» spiega il giovane «le promisi che, prima o poi, mi avrebbe visto su una rivista di settore. È successo qualcosa di ancora più grande, perché qualche settimana fa, prima della mia partenza per Versailles, sono stato intervistato da una troupe televisiva per un servizio che è andato in onda pochi giorni fa su Rai 1 durante un telegiornale. Quando nonna l’ha visto ha pianto per la felicità».

La passione di Paolo per i fiori e il giardinaggio inizia fin dalla fanciullezza, come ricorda il ragazzo, che a Versailles lavorerà fino a fine agosto grazie a un progetto di PCTO, alternanza scuola-lavoro: «Mio padre Alessandro ha un’impresa edile, ma da molti anni coltiva una grande passione per i mirtilli. Così, quando ero piccolo, lo aiutavo a curare le piante e, già a 10 anni, lavoravo autonomamente sul campo».
La scelta di iscriversi all’Agrario è stata una naturale conseguenza di un’evidente inclinazione verso la natura e le piante: «Finite le scuole medie ho avuto pochi dubbi» aggiunge Paolo. «E ben presto mi sono reso conto di aver fatto la scelta giusta». Una consapevolezza che si è rafforzata nel 2024, quando è nata la possibilità di svolgere un’importante esperienza lavorativa all’estero.
«Il mio docente di materie tecnico-pratiche Alessandro Corbellini mi ha parlato della possibilità di lavorare per un periodo di tre mesi a Versailles. Ovviamente sono stato entusiasta dell’opportunità, così ho iniziato un percorso di preparazione, fatto di studi specifici sul parco della Reggia e sulle sue piante, ma anche di apprendimento del francese, con una vacanza studio a Parigi per imparare la lingua. Per fortuna tutto è andato per il meglio e così, qualche settimana fa, sono partito per la Francia accompagnato dal prof. Corbellini».
La gioia per il traguardo raggiunto è stata grande. E Paolo ha voluto condividerla con la famiglia: «A marzo eravamo tutti insieme per festeggiare il compleanno di mio fratello Matteo. Mi è sembrato il momento migliore per comunicare a papà Alessandro, mamma Emma e tutti i miei parenti e amici la mia prossima partenza per Versailles. L’emozione è stata tanta ed è stato speciale vivere un momento così importante per la mia vita circondato dall’affetto dei miei cari». Il momento della partenza ha portato con sé emozioni, sogni, ma anche qualche dubbio e incertezza, come rivela il giovane giardiniere: «Una volta arrivato a Versailles, mi sono subito reso conto di quanto grande fosse il posto e di quanta storia ci fosse in questi luoghi. Un parco di 400 anni, che ha ospitato Re e Regine. E il mio primo lavoro è stato proprio nel “Villaggio della Regina”. Momenti difficili ? Le prime settimane, nonostante l’impatto con i colleghi sia stato ottimo, ho sofferto un po’ di solitudine. Terminato il lavoro tornavo nella mia casa vicina al parco e faticavo a stare solo senza avere nulla da fare. Poi, giorno dopo giorno, grazie anche al supporto morale della mia famiglia e del prof. Corbellini, ho capito che non dovevo pensare, ma agire. Così ho iniziato a occupare il tempo per fare una corsa, visitare il parco, scoprire nuovi luoghi e panorami bellissimi da fotografare. La cosa più bella ? La grande fiducia che fin dall’inizio ha avuto in me Giovanni Delù. È il mio responsabile, è come me piemontese e nel 2024, a 31 anni, è diventato vice capo giardiniere della Reggia di Versailles. È un professionista di grande spessore e una persona super, un punto di riferimento che mi fa capire quanto sia importante lavorare sodo per realizzare i propri sogni».
Paolo a Versailles ha trovato il suo “paradiso”: «Ho uno stipendio di 1.600 euro al mese e un bellissimo alloggio, un’opportunità che forse, in Italia, nessuno mi avrebbe dato a 18 anni». Raggiunto un traguardo, ora vuole godersi appieno questa avventura, prima di tornare a scuola per frequentare l’ultimo anno di superiori. E, soprattutto, pianificare nuove esperienze, sempre inseguendo sogni e istinto: «Sento che questa esperienza mi sta dando tanto, non solo dal punto di vista tecnico e didattico, ma anche a livello umano. Stare da solo e riuscire a cavarmela in un ambiente nuovo, nel quale non conoscevo nessuno, mi ha dato più consapevolezza nei miei mezzi. Diciamo che sto imparando a conoscermi meglio, a capire quali sono i miei pregi e i miei difetti. Uscirò da questa avventura più maturo e forte. Poi penserò al futuro. Tornare a Versailles magari per un lavoro stabile a tempo indeterminato ? Perché no, se mi vorranno ancora ovviamente sarà una delle mie prime opzioni. In ogni caso credo che, qui o in altri luoghi, vorrò fare ancora esperienze lontano da casa, per conoscere nuove realtà e imparare cose nuove. Il mio sogno più grande è, un giorno, poter progettare un giardino tutto mio». Un desiderio che, con la passione, la determinazione e l’impegno dimostrati in questa esperienza a Versailles, Paolo potrà senz’altro esaudire.
Alessandro Corbellini, docente di Paolo Aiazzone, parla del suo giovane allievo: «È la dimostrazione della bontà della nostra scuola»
Paolo Aiazzone, il giovane studente-giardiniere biellese impegnato in uno stage lavorativo alla Reggia di Versailles, ha un angelo custode: è Alessandro Corbellini, 46 anni, docente di discipline tecnico pratiche, settore vivaistico, della sezione agraria al Gae Aulenti di Biella. Un percorso intrapreso 22 anni fa, quando colse al volo la possibilità di iniziare un nuovo progetto al Gae Aulenti, mettendo la propria esperienza e passione al servizio dei più giovani.
Spiega il docente: «A quel tempo, si parla del 2003, ero molto giovane anch’io, poco più “vecchio” dei miei studenti. Ho iniziato un’esperienza che mi ha permesso di crescere e, sopratutto, di veder crescere tanti ragazzi. Paolo è uno di questi. Certamente uno dei migliori che abbia mai avuto: è determinato, preparato, con grande passione per ciò che fa. In lui rivedo il “me giovane”, quando iniziai a coltivare la mia passione per le rose. Un cammino che mi ha portato negli anni a diventare componente della Federazione Mondiale delle Società della Rosa, la World Federation of Rose Societies. È un’organizzazione internazionale privata, che riunisce le società nazionali delle rose e che mira a sviluppare la conoscenza sulla rosa, organizzando conferenze internazionali e svolgendo il ruolo di centro informativo globale».

Corbellini racconta come è nata la possibilità di portare un suo alunno a Versailles: «Conosco Giovanni Delù, uno dei responsabili del parco di Versailles. Un paio d’anni fa abbiamo parlato della possibilità di far svolgere uno stage lavorativo a un mio studente. E Paolo è stata la scelta perfetta per questo tipo di esperienza. Sta lavorando molto bene e ha fatto a tutti un’ottima impressione. Sono convinto che questa avventura sarà per lui solo il primo passo di una brillante carriera». Il docente biellese parla del lavoro con piante e fiori: «È un settore che ha grande bisogno di personale altamente specializzato e qualificato. Forza lavoro che si fatica a trovare, anche forse per la mancanza di informazione che c’è nel nostro paese a livello di orientamento scolastico e opportunità lavorative che ne conseguono. E, in parte, per la difficoltà dei giovani a trovare buone opportunità di crescita con stipendi adeguati. Credo che difficilmente Paolo avrebbe avuto un’occasione simile in Italia».
Corbellini conclude con una riflessione più ampia sul “mondo scuola”: «Gli istituti superiori sono tutti validi e non esistono scuole di serie A e serie B. Ogni scuola può aiutare i giovani a inseguire e raggiungere i propri obiettivi, a patto di metterci impegno e non arrendersi alle prime difficoltà. Purtroppo le scuole professionali sono ancora in parte viste come scelte secondarie. Ma la storia di Paolo dimostra quanto sia valido il nostro istituto e dove possa arrivare un giovane se davvero lo vuole».
Un altro giovane, diplomatosi nel 2024, lavora proprio con Corbellini a un nuovo progetto: «Fabio Casadei, che si è brillantemente diplomato un anno fa, mi sta dando una mano nella realizzazione di un vivaio sperimentale ad Alice Castello. Ci stiamo occupando del recupero di “collezioni” che si stavano perdendo, prevalentemente arbusti ed erbacce perenni. Paolo e Fabio sono due esempi di quanto i giovani abbiano voglia di emergere. Basta credere in loro e dargli una possibilità».
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