Scherma, un po’ di Biella alle Olimpiadi di Parigi

Sherraine Schalm è nello staff del Canada: seguirà in pedana la stella nascente Ruien “Angel” Xiao

Un po’ di Biella sarà alle Olimpiadi di Parigi 2024, nella sezione scherma ed in particolare per quanto riguarda la disciplina della spada. Sherraine Schalm, istruttrice di scherma alla Pietro Micca, seguirà Ruien “Angel” Xiao, giovanissima promessa della scherma canadese. Dopo le quattro olimpiadi da atleta, Schalm è pronta ad una nuova avventura a bordo pedana con stimoli diversi e soprattutto un punto di vista nuovo e sicuramente stimolante.

Sherraine, cosa vuol dire affrontare un’altra olimpiade, a 12 anni di distanza da Londra?

Sicuramente l’organizzazione e l’ambiente sono cambiati molto. Quando tiravo io, per esempio, ci facevano rimanere nel villaggio olimpico per tutta la durata delle gare ed eravamo i benvenuti anche quando la nostra disciplina aveva finito le competizioni. Oggi invece c’è un veloce ricambio, probabilmente iniziato con il Covid, per cui noi saremo a Parigi per circa cinque giorni, di cui due praticamente solo di viaggio. Partecipare nuovamente è una grande emozione ed è stato bellissimo per me avere la notizia che Angel sarebbe andata a Parigi.

Una qualificazione in extremis, quando ormai sembrava che i posti fossero finiti, giusto?

Sì, la chiamata è arrivata dopo che le speranze di qualificazione si erano infrante nella finale contro una forte atleta peruviana, per una sola stoccata: un risultato che sembrava avesse vanificato gli sforzi per questa Olimpiade. Poi è arrivata la notizia che la Francia non aveva usato il suo spazio bonus come Paese ospitante, dato che le atlete francesi erano abbastanza forti da qualificarsi tutte per merito. Con un posto vacante, il CIO aveva il compito di selezionare un’atleta e la scelta è ricaduta su Angel.

Una strada da allenatrice che si sta rivelando decisamente molto positiva. Quando è iniziata l’avventura con la nazionale femminile canadese?

Ho ricevuto la proposta di intraprendere questo percorso circa due anni fa. Dopodiché per questioni burocratiche ho avuto la possibilità di essere ufficialmente allenatrice della nazionale femminile da meno di un anno. Sono contentissima di questo percorso perché mi permette di confrontarmi con atlete di età diverse e di mettere in gioco quello che ho imparato nella mia carriera. La squadra canadese che quest’anno ha vinto i campionati Panamericani è composta da Leonora Mackinnon, Malinka Montanaro, Ruien Xiao e Julia Yin: le prime due sono donne trentenni, mentre Ruien ha 16 anni e Julia 14. Per me questo è molto stimolante perché è necessario riuscire a fare un gruppo anche con età molto diverse e prepararlo affinché sia pronto anche per l’Olimpiade di Los Angeles tra quattro anni.

Allenamento e dedizione: questi sono gli elementi fondamentali per arrivare al successo. Angel Xiao sarà pronta per questa Olimpiade?

Le ho spiegato che non c’è alcun motivo per il quale non possa vincere. Niente e nessuno dà delle garanzie nello sport e a maggior ragione in una competizione di un giorno, dove ogni assalto vale tutto. Angel sa di essere giovane, di avere tante occasioni ancora, però si allena per vincere da 11 anni, quindi non si fermerà sicuramente davanti alle prime difficoltà. Lei ha tutte le carte in regola per performare: deve solo pensare, stoccata dopo stoccata, a rimanere calma e non farsi prendere dalla foga o dall’ansia.

Dopo 4 olimpiadi e tanti anni di carriera agonistica, quale pensa siano i consigli giusti da dare alle atlete in momenti come questi?

Ho l’abitudine di prendere le cose belle che ho imparato negli anni e di cercare di trasmettere loro tutto. Ho vissuto dei grandi momenti con allenatori che mi hanno insegnato tantissimo; anche situazioni in cui non sono stata soddisfatta o sono stata trattata male ovviamente. Io credo che ogni generazione possa dare qualcosa di più rispetto a quella precedente, ci sono tante cose che oggi sono importantissime e a cui bisogna dare il giusto spazio. In questo caso la Pietro Micca mi ha aiutata molto, con Jessica Lagna e Cinzia Sacchetti che sono due istruttrici di primissimo livello. Devo ringraziare loro e Biella, perché ho visto una mentalità moderna, aperta alle esigenze dei giovani, che sempre più chiedono una partnership con l’allenatore e non un rapporto gerarchico. A Biella questa mentalità esiste già e girando molte realtà diverse posso dire che è uno dei posti dove è maggiormente sviluppata. Ho davvero imparato tanto e ancora ho da imparare: noi tre diciamo di essere come i Beatles, brave da sole, ma molto, molto meglio in gruppo.

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