Sfida in famiglia sabato sera tra Federico e Nicola Danna
Basket - Il papà è primo in classifica con Varese Academy, il figlio cerca uno “sgambetto” sulla carta impossibile: pensieri e emozioni della vigilia
Maestro contro allievo, padre contro figlio, in una sfida che ha un favorito d’obbligo, il primo, ma uno sfidante che farà di tutto per “fare lo sgambetto” alla capolista allenata da papà. Aspetti tecnici a parte, si potrebbe riassumere così la sfida nella sfida tra Varese Academy e Albatros Biella Next, in programma domani sera alle 20.30 a Varese. Nicola Danna, classe 1988, è il primogenito di Federico, dopo di lui sono nati Andrea, classe ‘90 e Pietro, ‘92. Ed è l’unico ad aver seguito le orme del padre, provando a far diventare lavoro quella che è prima di tutto una passione, allenare.
Nicola Danna è diventato capo allenatore rossoblu a 30 anni di distanza dalla prima panchina biellese di papà Federico. Un’eredità pesante, in un momento storico ben diverso dagli anni ‘90, ma con la stessa determinazione che aveva allora Federico e l’obiettivo ambizioso di provare a riportare Biella nel basket di vertice.
Abbiamo intervistato papà Federico e Nicola qualche giorno prima della sfida in famiglia.
Nicola, sabato sfiderai papà per la prima volta nella tua carriera. Emozioni e sensazioni.
Non è facile descrivere i sentimenti che provo in questi giorni. Ho iniziato ad allenare seguendo le orme di papà, la persona che ha avuto maggior influenza sulla mia crescita. Sarà sicuramente particolare giocarci contro, ma sono convinto che, una volta alzata la palla a due, diventerà una partita come le altre, nella quale ciò che conterà sarà fare il massimo per ottenere i due punti.
Partita sulla carta quasi ingiocabile per voi. Come potrete mettere in difficoltà Varese?
È una squadra complicata da affrontare perché è profonda, con centimetri, talento e chili in abbondanza. Servirà una partita eccellente sia in attacco sia in difesa, ma soprattutto sarà necessario giocare di squadra, cosa che ci è un po’ mancata nelle prime partite.
Che cosa che “ruberesti” a papà?
Gli ho sempre invidiato è la capacità di dare ritmo e intensità a ogni allenamento. È capace di trasmettere le proprie idee con efficacia ai giocatori, una dote rara, innata.
Per chi tiferanno mamma Enrica e i tuoi fratelli ?
Onestamente credo che il tifo si dividerà. Spero che almeno i miei figli e mia moglie siano dalla mia parte, ma temo che i piccoli invece tiferanno per il “vecchio” della famiglia.
Federico, sabato non sarà una partita come le altre, nemmeno per te che ne hai centinaia alle spalle. Quali emozioni?
Ogni volta che ho affrontato da avversario un ragazzo allenato durante la mia carriera ho sempre provato emozioni particolari. Stavolta, ovviamente, sarà tutto amplificato, perché non solo affronterò una parte della mia famiglia, ma anche una società per la quale nutro affetto e riconoscenza.
Partita che, sulla carta, vi vede favoriti. Cosa “temi” di Biella.
È una squadra più forte di quello che dice la classifica, che affronterà questo impegno con motivazioni extra. Può condizionarci la stanchezza, perché martedì abbiamo giocato una partita importante a Crocetta con l’under 19 eccellenza e non è mai facile essere sempre sul pezzo in due partite ravvicinate settimana.
Che cosa ruberesti a Nicola ?
A 36 anni allenavo in serie A ed ero uno degli allenatori emergenti della pallacanestro Italiana. Sicuramente gli ruberei l’età, ma indietro non si può tornare. Devi essere onesto: ho avuto una vita sportiva e privata fortunata, con più gioie che dolori.
Per chi tiferanno tua moglie Enrica e il resto della famiglia ?
Penso più per Nicola che per me. Ma sabato, partita a parte, sarà un’occasione per ritrovarci tutti insieme e festeggiare non solo la prima sfida papà contro figlio, ma soprattutto il compleanno di mio nipote Gregorio.
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