Amarcord: è tornato il La Cervo ’93-’94
Partitella e “premio partita” mangereccio per ricordare la vittoria di 30 anni fa
Sono trascorsi trent’anni dal trionfo, e sottolineiamo trionfo, del La Cervo nel campionato di Prima categoria 1993/94 che è valso il salto in Promozione. Un traguardo incredibile raggiunto grazie alla bravura dei vari protagonisti spinti da oltre 200 appassionati che hanno accompagnato i “cervini” lungo l’intero cammino, sia sul terreno di casa che in trasferta. Un autentico dodicesimo giocatore che è valso a superare momenti di appannamento, ma soprattutto è stato quell’uomo in più che ha contribuito ad “abbattere” tutti gli avversari sino al raggiungimento di un traguardo che solamente si poteva sognare.
Per Castelletto Cervo è stato ed è un traguardo sportivo che rimarrà inciso a caratteri d’oro nella storia del paese, un paese di 800 anime sparse in varie frazioni, ma tutte vicine o interessate al cammino dei ragazzi di Pier Carlo Ferrero che era appena subentrato nella conduzione presidenziale a Piero Marzaglia.
E il dottor Pier Carlo ancora è l’anima della società (oggi in Seconda Categoria) con lo stesso entusiasmo di allora seppur alle prese budget insostenibili per società che fanno della passione di pochi i loro unici introiti sia in moneta sonante che in collaborazioni.
E al revival avvenuto nei giorni scorsi pochi gli assenti: tra i giustificati Gianluca Stesina “trattenuto” in Germania nel ritiro dell’Albania della quale è il medico dopo i trascorsi nel Torino e nella Juventus. Stesina non ha dimenticato compagni e amici inviando un WhatsApp con una panoramica dello stadio che dopo poche ore avrebbe ospitato gli albanesi nell’Europeo.
E in ordine sparso, senza meriti specifici, hanno firmato quella indimenticabile stagione: Giovanni e Federico Costanzo, Versaldo, i portieri Marangon e Goio, Berbiglia, Pinarello, Miola, Benanchietti, Bertolini, Rolando, Benevenga, Negri, Pancani, Giletti, Tiboldo, Papangelo, Curtarello, Bonda e il già citato Stesina. Senza dimenticare il condottiero Silvano Lobia dal passato da calciatore nelle file della Cossatese.
È stata una giornata da amarcord animata da una divertente partitella, con buone giocate e tanto fiato corto e soprattutto con parecchi chili di troppo.
E per “mantenere” la linea non è mancata una saporita mangiata come accadeva in passato quando accompagnava successi (tanti) e sconfitte (molto poche) durante quella magica stagione che mai verrà dimenticata. Mangiata che ancora oggi costituisce il “premio partita”.
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