I “Golden Coach” in passerella a Biella

Premiati gli allenatori piemontesi con 25 anni di “anzianità” e 6 tecnici virtuosi biellesi per i risultati ottenuti. Tra gli ospiti d’onore Milena Bertolini, ex tecnico delle azzurre, e Andrea Zanchetta mister dell’Inter Under 18

È un’aula magna gremita quella dell’ITIS Quintino Sella per il “Golden Coach 2023”, premiazioni giunta alla 4ª edizione, organizzata dal Gruppo Regionale AIAC, Associazione Italiana Allenatori Calcio con “padrone di casa” il presidente provinciale AIAC Mario Grandi.L’evento, diviso in due parti, ha offerto analisi e discussioni sul ruolo dell’allenatore e sulla funzione dello sport nella vita quotidiana delle persone, che hanno preceduto la premiazione degli allenatori presenti. Il parterre de rois, composto da Giancarlo Camolese, Milena Bertolini, Andrea Zanchetta, Luca Prina e Paolo Dellafiore, ha risposto ad interessanti e stuzzicanti domande poste dai ragazzi del Liceo Scientifico ad Indirizzo Sportivo, presenti in grande numero in aula.

Gli ospiti d’onore

Trattandosi di ospiti abituati a lavorare nella quotidianità tra i professionisti, alcuni interrogativi si sono basati proprio sull’essere un professionista del mondo del calcio. Molto esaustivi nella risposta sono stati Andrea Zanchetta e Paolo Dellafiore, entrambi orbitanti nel mondo interista: «Per diventare professionisti ci vogliono pochi segreti. Passione, forza mentale e, a volte, fortuna sono trascinanti per raggiungere determinati obiettivi. La cultura del lavoro è fondamentale, soprattutto negli inevitabili momenti di difficoltà, perché aiuta a restare sul pezzo e non mollare».

Di fronte alla presenza dell’ex commissario tecnico della Nazionale Italiana di calcio femminile Milena Bertolini, i giovani studenti non si sono sottratti ad esporre temi di estrema rilevanza ed attualità, come la presenza di figure femminili nel mondo del calcio.

Così Bertolini: «A livello normativo nel nostro sistema nazionale non ci sono preclusioni per una donna per diventare allenatrice di alto livello. L’aspetto che influisce di più è quello culturale; nel calcio c’è un ambiente molto maschilista. Non lo dico solo perché lo penso, ma ci sono numeri che lo certificano: su dieci squadre che compongono il campionato femminile c’è una sola donna che allena. Questi numeri sono ancora condizionati se pensiamo che gli staff di ogni squadra sono composti da 7-8 componenti ciascuno, ma anche qui sono quasi tutti uomini».

I passi in avanti da compiere in questo senso sono ancora molti per il nostro calcio e saranno necessari, così come all’ordine della preparazione e del mestiere di un allenatore c’è l’aspetto psicologico, personale e dei giocatori che formano una squadra. A concordare sul tema sono il vicepresidente nazionale professionisti Assoallenatori Giancarlo Camolese e l’allenatore UEFA Pro Luca Prina: «Quando si intraprende un percorso scolastico si cerca qualcosa che si desidera fare. All’interno del mondo del calcio non è diverso, anche qui ci sono i livelli di professionalità, sta ad ognuno capire gli aspetti per raggiungere i traguardi prefissati. L’aspetto psicologico è primario, per essere un allenatore è necessario comprendere il contesto chi si sta allenando, dove e con che tipo di società si sta avendo a che fare».

La consegna dei premi

Dal botta e risposta si è poi passati al momento atteso per gli allenatori premiati, soprattutto da chi “gioca” in casa: gli allenatori biellesi. I complimenti del sindaco della Città di Biella Claudio Corradino, accompagnato dal vicesindaco ed assessore allo sport, tra le altre cariche, Giacomo Moscarola aprono le danze. La parola di ringraziamento del vicepresidente vicario LND Christian Mossino precede la consegna dei riconoscimenti, affidata a Sebastiano Filardo, presidente AIAC Piemonte-VdA.

Il momento clou si apre con la consegna dei premi a 42 allenatori che possiedono da 25 anni la tessera AIAC. Per la provincia di Biella risaltano Pier Angelo Bocchi, Mauro Allorto, Antonio D’Ambrogio e Giuseppe Albertini. Per la provincia laniera gli allenatori ricompensati non sono finiti, anzi, a loro è affidata la chiusura della serata.

Prima scorriamo velocemente con alcuni dei premi che hanno costituito la seconda parte di cerimonia. Si parte da colui che ha vinto il campionato di Serie A femminile sulla panchina dell’AS Roma, mister Alessandro Spugna, per arrivare a chi allena squadre composte da ragazzi disabili, come Daniele Colognesi e Michele Delvecchio. C’è spazio anche per il mondo del futsal, in cui si nota soprattutto coach Alfredo Paniccia, impegnato in Serie A alla guida della neroverde L84.

Sarebbe un errore lasciare nel dimenticatoio Davide Santoro e Gianfranco Maione, campioni regionali e nazionali rispettivamente sulle panchine dell’U19 del Volpiano Pianese e dell’U18 del Lucento.

Il termometro delle emozioni si alza quando la passerella è dedicata agli allenatori del nostro territorio. A ritirare il riconoscimento per primo è Mauro Alberto, che nella scorsa stagione ha stracciato la concorrenza delle avversarie con il suo Città di Cossato U16 e vincendo con quattro turni d’anticipo il campionato provinciale. Sempre di under parliamo, ma con Carlo Ramazzina, lo scorso anno campione con l’U14 del campionato Giovanissimi provinciali.

La serata procede con le prime squadre, per cui ad essere premiati sono quattro allenatori. Antonio D’Ambrogio ha portato al salto di categoria la Valle Elvo conquistando un posto nell’attuale Prima Categoria, così come Alessandro Rubini, che ha strappato la vittoria dei playoff raggiungendo la Promozione alla guida del Valdilana Biogliese. Ancor più da tenere fisso in mente è il percorso che ha portato il Gaglianico a vincere il campionato di Seconda Categoria ed accedere direttamente al campionato superiore: per questo anche Daniele Uccheddu è stato accolto da un sonoro applauso. A ritirare il premio fairplay è andato Daniele Rosso, perché il Ponderano è stata la squadra con meno cartellini incassati nell’arco della stagione 2022-2023.

Con i saluti finali del vicepresidente nazionale professionisti Assoallenatori Giancarlo Camolese si è conclusa un’appassionante serata di calcio in cui sono stati lanciati molti messaggi sportivi, e di vita, e si è evidenziato come il ruolo dell’allenatore sia un elemento fondamentale nell’economia del calcio e dello sport.

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