L’ultimo saluto a Roberto Gori, grande bianconero
Fu portiere della Biellese tra il 1958 e il 1964e poi allenatore negli anni ’70
Giovedì mattina a Rovasenda si sono svolti i funerali di Roberto Gori, mancato all’affetto dei suoi cari nei giorni scorsi a 85 anni. Toscano di nascita, nato a Piombino nel 1938, è stato per tanti anni portiere titolare e bandiera della Biellese.
Cresciuto nelle giovanili della sua città, arrivò a Biella ventenne nel giugno del 1958 rimanendo in bianconero sino alla stagione 1963-1964. In 6 campionati giocò oltre 150 partite in quella che allora era la serie C, entrando nel cuore dei tifosi.
Nell’estate del 1964 l’approdo ai massimi livelli con la maglia della Lazio dove collezionò 11 presenze in serie A in tre stagioni come “secondo” di Idilio Cei, e molteplici con la squadra “riserve”. Dal 1967 in poi tornò nella sua Toscana per 5 stagioni con la maglia del Livorno in serie B con ben 104 presenze e un 7° posto come miglior risultato.
Nel 1972-73 l’ultimo anno da calciatore è coinciso anche con il suo primo da allenatore nella fila del “suo” Piombino.
A Biella è poi tornato nel 1977, prendendo in mano la squadra che un anno prima era stata promossa in serie C. Nella sua prima stagione i bianconeri chiusero all’8° posto conquistando il diritto a disputare la neonata serie C, categoria nella quale chiusero poi al 7° posto nella stagione 1978-1979. Avversarie della Biellese erano squadre blasonate quali Modena, Como, Padova, Cremonese, Reggiana, Piacenza, Triestina e Parma.
In quell’anno anche la disputa della finale di Coppa Italia Semiprofessionisti: in quel torneo la Biellese eliminò prima Pro Vercelli e Albese, poi una dietro l’altra Novara, Sant’Angelo, Pisa e Reggiana. La finale secca, giocata sul campo del Siracusa, finì 1-0 con una rete all’ultimo minuto dei siciliani.
La scomparsa di Roberto Gori crea un vuoto nel cuore e nella memoria storica degli appassionati di calcio, nello specifico di chi lo ha potuto conoscere e con cui ha condiviso momenti quotidiani. In questi giorni molte persone hanno pianto il mister toscano, tra cui anche il Monza, club di cui è stato allenatore dalla stagione 1983/84 alla stagione 1985/86. Tra le più vicine testimonianze, ne abbiamo raccolta una, quella di Maurizio Braghin, che nella Biellese di Gori fu grande protagonista con 62 presenze e 4 gol in due stagioni.
Tra qualche sussulto d’emozione e piacere nel ricordare Roberto Gori, sia come persona sia come allenatore, Braghin torna indietro con la mente: «Impossibile dimenticare una persona come mister Gori: era veramente esemplare e simpatico, molto bravo a comunicare con chi gli stava intorno. Nei panni di allenatore era piuttosto esigente e molto attento ai minimi dettagli. Non è un caso se con lui la Biellese fece un grande campionato. Nella stagione 1978/79 ottenemmo davvero degli ottimi risultati».
Insomma, allenatore di un certo spessore sì, ma soprattutto una personalità capace di entrare nel cuore di chi trascorreva tempo con lui: «Ricordo che lo vedevo sempre al Funghetto con suo figlio - conclude Braghin. Era sempre bello ricordare i vecchi tempi di persona».
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