Caritas, 8xmille vuol dire sicurezza

Ce ne aveva parlato il direttore di Caritas Biella Stefano Zucchi: «La donazione garantisce l’ordinario»

Si può ancora scegliere per l’8xmille. C’è ancora tempo per una firma importante oggi più ancora di qualche tempo fa.

Già, e qualche tempo fa a raccontare al nostro giornale del perché di una firma alla Chiesa Cattolica era stato il direttore della Caritas di Biella Stefano Zucchi. In questo contesto riprendiamo le sue parole che con Caritas rappresenta lo sguardo della Chiesa sui poveri.

Solo a Biella Caritas ogni giorno incontra cinquecento poveri che così trovano aiuto e conforto. Il fine di Caritas, infatti, è quello di promuovere, ogni giorno di più, la dignità dell’uomo attraverso la sensibilizzazione della comunità religiosa e civile. Per questo, grazie ai servizi promossi in collaborazione con altre realtà del territorio, oltre a soddisfare bisogni primari e reali di persone in difficoltà, offre a loro ascolto e accoglienza. E nell’ambito di servizi e aiuti, naturalmente, si inserisce la centralità di quanto proviene dall’8xmille.

«Alla Caritas» aveva spiegato Zucchi che parlava facendo riferimento a quei fondi destinati alle opere di carità «l’8xmille garantisce tutte le attività ordinarie. In pratica tutte quelle che si possono definire di base. Le stesse che ci permettono di garantire i servizi di carità che possiamo chiamare ordinari, di tutti i giorni». Sempre Zucchi, entrando nel dettaglio, aveva aggiunto che l’8xmille «è davvero importante perché ci consente di dedicare energie e creatività su altre progettualità che finirebbero per assorbire troppo o a cui non potremmo proprio dedicarci».

I fondi dell’8xmille per la Caritas rappresentano molto, diventando in pratica la tranquillità necessaria. «Diventano quella dotazione iniziale che ci lascia seguire meglio chi ha fragilità e difficoltà e a garantire assistenza in generale».

Il lavoro in Caritas e di Caritas è incessante e quotidiano. Naturalmente su più fronti: negli ultimi tempi si è andati dalle situazioni legate all’accoglienza, a quelle dei profughi ucraini, al servizio di ascolto, all’ampliamento della rete di accoglienza per citarne solo una piccolissima parte. L’aiuto, ad esempio, verso la popolazione dell’Ucraina, ancora colpita dalla guerra, è stato nei mesi incessante sotto svariate forme.

«Di fatto con l’8xmille sappiamo che una quota significativa delle assegnazioni alle diocesi in ambito di carità sono sostenuti».

Le attività sono tante e spingono Caritas ad occuparsi di progetti specifici che trovano sempre linfa fondamentale nei fondi 8xmille. Ancora il direttore Zucchi, in un’attenta disanima, aveva spiegato: «Partecipiamo a seconda delle necessità ad assegnazioni di fondi straordinari legati appunto a progetti specifici. Si tratta di risorse straordinarie». A queste ultime spesso, va sottolineato, si aggiungono quelle che alla Diocesi arrivano dalle donazioni di cittadini e fedeli.

Zucchi nella lunga chiacchierata con “il Biellese” aveva ancora sottolineato come le donazioni dell’8xmille significassero «sicurezza come elemento certo che permette di poter dedicare energie e persone a nuovi progetti. È un aspetto decisivo. Altrimenti saremmo sempre un po’ di rincorsa».

Sempre sui fondi dell’8xmille, va ricordato, poi, che vanno anche a caduta sulle tante realtà collegate a Caritas: «Si tratta di gruppi di volontariato parrocchiali e non coordinati da noi. Tradotti sono una pluralità di progetti importanti».

Caritas sul territorio biellese ha lanciato il Fondo Diocesano “Fratelli tutti” - Progetti di speranza e comunità e continua a raggiungere le persone più bisognose con interventi mirati a sostegno di chi una casa non ce l’ha e di delle famiglie in situazione di povertà.

Altre iniziative sono legate all’accoglienza, come già sottolineato, ai pasti e alle opportunità lavorative. Tutti ambiti che con le donazioni dell’8xmille riescono, naturalmente, a sostenersi meglio.

Caritas è un organismo pastorale nato nel 1972 secondo le indicazioni del Pontefice Paolo VI. Testimonia la Carità come dimensione costitutiva della Chiesa e ha come finalità prima la promozione dell’amore fraterno, con particolare attenzione agli ultimi e agli esclusi, all’interno delle comunità cristiane e del territorio.

Si caratterizza pertanto per la sua prevalente funzione pedagogica e di animazione alla Carità, anche attraverso la promozione di opere che siano, in forme consone ai tempi e ai bisogni, segno per la comunità della necessità di tendere allo sviluppo integrale dell’uomo, alla giustizia sociale e alla pace. Tra i compiti affidati ad ogni Caritas diocesana vi sono anche l’osservazione della realtà (questo è il compito affidato all’Osservatorio delle Povertà), il coordinamento delle opere caritative e delle realtà di ispirazione cristiana e l’intervento nelle emergenze internazionali

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