Da Biella a Roma per gli 80 anni dei maestri cattolici

La testimonianza. Due docenti biellesi hanno partecipato al convegno nazionale

« O ggi più che mai, abbiamo bisogno di continuare a colorare il mondo, di costruire un futuro che sia pieno di luce, di speranza, di amore. E lo faremo come abbiamo sempre fatto: insieme ». Queste le parole sentite a Roma il 4 gennaio nel convegno “Nell’identità ...il futuro”: i primi ottant’anni dell’AIMC” Associazione Italiana Maestri Cattolici, la più antica associazione professionale di docenti italiani. Per Biella erano presenti Gabriella Badà e Franca Banino a cui sono stati consegnati gli attestati di benemerenza per i soci “da almeno 40 anni” della sezione.

Nel corso del tempo, l’associazione, fondata da Maria Badaloni nel 1945, ha contribuito in modo determinante allo sviluppo ed alla crescita nel mondo dell’educazione e della formazione, portando avanti i valori di solidarietà, formazione e cultura cristiana per la promozione delle nuove generazioni.

«Questo anniversario» ha detto la presidente nazionale Ester Flocco «rappresenta un momento di riflessione sul passato, di ringraziamento per i traguardi raggiunti, ma anche di proiezione verso il futuro, per continuare con rinnovato impegno a sostenere e valorizzare la missione educativa dei professionisti di Scuola».

Oltre alla fondatrice nazionale, è stata ricordata anche la presidente storica dell’Aimc di Biella: Enrica Marchisio. Enrica, dopo il riconoscimento ufficiale dell’associazione nell’autunno del 1945, finita la clandestinità, con la firma di Maria Badaloni e Carlo Carretto, fondò a Biella la sezione Aimc con don Ermenegildo Anselmino, don Luigi Zanone, Secondo Gariazzo, Domenico Panzarasa e Noemi Botta con la benedizione del vescovo Monsignor Carlo Rossi.

A chiusura del convegno, prima del passaggio della Porta Santa di S. Pietro, i rappresentanti Aimc unitamente agli insegnanti di Uciim e a rappresentanti dell’Agesci hanno partecipato all’udienza di Papa Francesco che ha affermato:«È una bella occasione per fare festa insieme, per fare memoria della vostra storia e guardare al futuro. Questo esercizio, questo movimento tra radici – memoria –frutti – i risultati – è la chiave di volta dell’impegno in ambito educativo».

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