Domenica ad Oropa la festa della Dedicazione e l’anniversario dell’Incoronazione
La preghiera per i pellegrini a Lourdes e per la pace
Ancora una volta Oropa, domenica, si è confermata essere il cuore dei Biellesi che, come ha sottolineato il vescovo Roberto Farinella, salgono al santuario per invocare l’intercessione della Madonna, per ringraziarla, pregando l’effige della Regina della Pace.
L’altro ieri si celebrava la festa della dedicazione delle due basiliche e l‘anniversario della Quinta Centenaria Incoronazione che cadeva come per le precedenti nell’ultima domenica di agosto.
Alla funzione, presieduta dal vescovo Roberto Farinella affiancato dal rettore del santuario canonico Michele Berchi, hanno partecipato numerose autorità civili e militari, tra cui per la prima volta in forma ufficiale in veste di sindaco di Biella Marzio Olivero.
Erano presenti, inoltre, diversi assessori e consiglieri regionali e comunali, il sindaco di Zimone con la sua comunità, un centinaio di membri del gruppo “Padre Pio” di Chieri e molti fedeli che hanno riempito la basilica superiore dove è stata celebrata la Messa seguita alla processione solenne sul sagrato.
Nell’omelia mons. Farinella ha affermato: «Sappiamo che ogni occasione che abbiamo di venire ad Oropa sottolinea un aspetto diverso della nostra fede e della storia di questo Santuario che è anche la storia del nostro Popolo… Entrambe le Basiliche quella antica con il suo sacello e questa con la grande cupola che contraddistingue il santuario formano come una Casa dove i fedeli incontrano la propria Madre celeste».
Per il vescovo domenica la devozione dei biellesi era espressa in particolare proprio dalla processione con la quale è iniziata la liturgia, segno del popolo di Dio che cammina insieme e dall’atto di venerazione alla sacra effige stessa, la statua della Madonna Nera a cui ha invitato tutti a rendere grazie: «Nel silenzio affidiamo a Maria tutte le nostre preghiere e suppliche».
Infine, ha chiesto a tutti di pregare per chi ieri partiva per Lourdes con il pellegrinaggio che ogni anno viene organizzato da Oftal, collegando nell’unione spirituale i due santuari e ha concluso: «Invochiamo l’aiuto e la protezione di Maria Santissima sulla nostra città, su tutte le comunità della nostra Diocesi e per il mondo intero. A Maria Regina di Oropa, chiediamo pace, per la Terra Santa e per l’Ucraina, e ovunque sono ancora terribili focolai di odio e violenza».
I saluti del Rettore e del Sindaco
Spirito di collaborazione tra le due anime laica e religiosa del santuario sono state le parole chiave del dialogo aperto dal rettore can Michele Berchi con il sindaco Marzio Olivero che domenica ha partecipato per la prima volta ad Oropa nella veste ufficiale di primo cittadino, senza gesti come la chiusura dei cancelli che avevano lasciato code di polemiche, ma con scambi di parole per sottolineare l’unione di intenti per la comunità biellese. Al termine della Messa, infatti, il rettore nel suo saluto tradizionale gli ha detto: «Desidero ringraziarla per aver voluto, questa mattina, accogliere l’istanza di rinnovare la forma espressiva di una tradizione che però rimane ben ferma e chiara nella sua sostanza, quella per cui questo Santuario è amministrato pariteticamente da una componente laica e una religiosa…. facendo sì che coesistano e si intreccino due anime che ne fanno “un luogo di spiritualità laicale e di culto”».
Per sua parte il sindaco ha commentato: «Sono felice di aver avuto il privilegio vissuto con un po’ di emozione di essere qui ad Oropa a rappresentare la città e confermo l’impegno alla collaborazione reciproca perché Oropa come ha detto il rettore è di tutti, ma è sentita “propria” dai biellesi».
Nel suo discorso il rettore ha inoltre espresso il suo ringraziamento all’Amministrazione del santuario uscente che terminerà il suo mandato alla fine di quest’anno, in modo particolare ai due amministratori delegati, il dott. Macchetto e il Canonico Vaudano per il modo con cui gli hanno permesso di lavorare insieme “come in un’unica squadra” nelle sfide “storiche” della Quinta Centenaria Incoronazione e dell’intero periodo della pandemia.
Riflettendo poi sul perché tanta gente quest’anno in particolare alla festa dell’Assunta, ma anche ogni fine settimana salga ad Oropa e da cosa sia attirata, il rettore ha affermato: «C’è chi usa la parola “magia”, o “incanto”, “energia”…Per canto suo, Oropa non ha dubbi sul nome di quel mistero che la caratterizza, si chiama Maria, si chiama Regina del Monte di Oropa, ma questa realtà non si impone, si propone alla storia, alla sensibilità e alla libertà di ciascuno. Ecco perché Oropa è religiosa e nel contempo laica, perché quel Mistero che la definisce da secoli, da sempre, la fede e la venerazione della Madonna (la sua religiosità insomma) pur essendo netta e chiara, non si impone, ma si propone con rispetto e stima al cammino della libertà di chi vi giunge; ed è per questo che è profondamente laica».
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