I frati ucraini: da 10 anni a San Sebastiano

Un decennio di presenza a Biella dei frati minori della provincia di San Michele Arcangelo d’Ucraina

Pace e bene, il saluto francescano è la sintesi forse più completa per raccontare i dieci anni di presenza a Biella dei frati minori della provincia di San Michele Arcangelo d’Ucraina che sabato hanno celebrato il loro anniversario in San Sebastiano con una Messa solenne alla quale hanno invitato diversi confratelli legati in vario modo alla nostra città. A loro e ai numerosi presenti ha rivolto il saluto il padre guardiano Oscar all’apertura della funzione, ricordando che la presenza dei frati ucraini nella nostra città è strettamente correlata alle radici antiche dei francescani che dopo un primo periodo nel XIX secolo, dal 1919 sono a servizio dei biellesi.

Pace anche perché dall’inizio della concelebrazione presieduta dal padre provinciale Benedetto, venuto apposta dall’Ucraina, alla conclusione della festa in sacrestia, si è pregato per la pace nel mondo, non solo nella bella terra dei campi d’oro e cieli azzurri della bandiera, che è posta sulla balaustra ai piedi della Madonna, ma per tutti i luoghi del mondo: «Abbiate fiducia e fede» ha detto il frate« le nostre preghiere servono!».

Bene reciproco perché come ha detto frate Costantino Gavitskyi, padre guardiano a Biella dal 2019 al 2023: «Mentre davo la comunione ho sentito la benevolenza cioè sentivo il calore dell’affetto di chi la riceveva, lo sguardo di chi mi diceva “Ti voglio bene” . E anch’io gli rispondevo con gli occhi “ti voglio bene, mi sento in famiglia”. Qui a San Sebastiano vengono molte persone, magari anche senza fede, che cercano qualcuno che li ascolti, qualcuno con cui condividere il proprio dolore o la propria gioia».

“10 anni di noi e di voi” è lo slogan posto sull’immagine distribuita a fine celebrazione con le foto dei vari frati che si sono susseguiti nella nostra città perché, come ha spiegato padre Benedetto nell’omelia: «I frati sono come una finestra: lo sguardo non si deve fermare su di loro, ma sono coloro che aiutano a guardare il Cielo e a far entrare la Luce dentro noi».

Il cuore dei biellesi. Sono tante le persone che hanno voluto essere presenti per ringraziare i francescani ucraini e che hanno condiviso con un lungo applauso la gioia della festa. A nome di tutti è stata Marina Schiavinato - che ha animato i canti e che ha preparato manifesti, il totem celebrativo e altro materiale -a donare ai frati il simbolo del cuore grato dei biellesi che frequentano la basilica, ovvero una piccola effigie della Madonna di Oropa.

Un dono speciale. La festa è continuata in sacrestia con un rinfresco arricchito dai dolci tipici preparati dalle donne ucraine, e dal canto tradizionale delle feste intonato dai connazionali dei frati. L’ex presidente provinciale dei bersaglieri Giuliano Lusiani ha donato un quadro che era nella sede dell’associazione, con l’atto di benemerenza che era stato dato a padre Accursio per la vicinanza spirituale dei francescani e soprattutto per la custodia nella cripta dei resti di Alessandro Lamarmora, fondatore del corpo militare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA