Le parole del Vescovo: «L’Assunzione ci indica la strada da percorrere»

La Messa al Monastero Ianua Coeli al Cottolengo di Biella

È stata una gioia mercoledì per il vescovo Roberto Farinella rinnovare la tradizione di celebrare la Messa prefestiva dell’Assunta nella piccola chiesa del monastero “Ianua Coeli” cuore mistico della Piccola Casa della Divina Provvidenza, per invocare la Vergine che è appunto la “Porta del Cielo” per incontrare Cristo nella sua gloria e ringraziare le suore, per la loro continua testimonianza di preghiera ed amore, grazie anche alle tre nuove sorelle con la responsabile suor Helen.

Mercoledì scorso, infatti, il vescovo ha presieduto la Messa, concelebrata con il rettore del Cottolengo don Emanuele Lampugnani e i sacerdoti don Elio Mo (consigliere generale dei sacerdoti del Cottolengo), il parroco di San Paolo don Filippo Nelva, quello del Villaggio Lamarmora don Ezio Saviolo e padre Fabio dei Filippini.

La funzione è stata animata dai canti eseguiti con le loro voci armoniose dalle suore. Le consorelle con la madre generale suor Elda, prima del “Credo”, hanno pregato, rinnovando i loro voti e si sono unite in particolare, con suor Claudia per la quale ricorrevano i 50 anni di professione religiosa.

Anche il vescovo Roberto ha voluto, nell’omelia, esprimere il suo ringraziamento alle suore, sottolineando l’importanza dell’unione della comunità, pur nelle differenze delle loro vocazioni alla vita contemplativa e apostolica. Comunità che si è arricchita con l’arrivo di nuove sorelle a costituire una nuova fondazione «segno» ha messo in evidenza «del vostro carisma che ha attecchito e che continua a portare germogli di bene di speranza».

Mons. Farinella ha ricordato come la festa dell’Assunta, riconosciuta come dogma dal Papa nel 1950, aveva in realtà origini antichissime e come divenne, dal VI secolo a Gerusalemme, la festa del transito, della dormizione e dell’assunzione di Maria ovvero la celebrazione del momento in cui la Vergine uscì da questo mondo glorificata in anima e corpo in cielo, in Dio partecipando al mistero pasquale del Figlio.

«L’Assunzione quindi» ha affermato «è una realtà che tocca anche noi perché ci indica la strada che dobbiamo percorrere come Maria, per arrivare alla pienezza della gloria. È questa la via che ci rende beati nel nostro pellegrinaggio terreno: Maria, come diceva Sant’Agostino è prima discepola di Cristo e ci apre le porte del Cielo come con previdenza è stato intitolato il vostro monastero». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA