Meditando tra dolore e speranza: a piedi da Biella a Oropa passando per Graglia

Sabato i pellegrini hanno camminato con gli “Amici del pellegrinaggio Macerata- Loreto”

Una notte stellata e una luna quasi piena che brillava nel cielo terso hanno accompagnato una sessantina di pellegrini che sabato hanno camminato con gli “Amici del pellegrinaggio Macerata- Loreto” meditando “tra il dolore e la speranza” da Biella a Graglia e lungo il Tracciolino fino ad Oropa, unendo idealmente le due effigi della Madonna Nera del Biellese a quella appunto del santuario marchigiano della “Santa Casa”.

Sabato sera, erano una settantina i pellegrini che si sono ritrovati in piazza Duomo per poi spostarsi nel chiostro del vescovado dove il vescovo Roberto Farinella li ha benedetti, invocando la protezione della Madonna in particolare su tutto l’elenco di persone care malate e sofferenti di cui sono stati letti i nominativi.

«Ogni anno infatti» spiega uno degli organizzatori Roberto Botto Poala «scegliamo un tema per le meditazioni che ci accompagneranno lungo il cammino e per quest’edizione abbiamo raccolto testimonianze di persone che hanno provato esperienze dolorose, ma che hanno potuto superare con la speranza nel cuore. Le loro voci registrate, alternate alla nostra recita dei misteri del rosario, ci hanno tenuti svegli lungo il percorso».

«Avevamo iniziato» spiega Botto Poala «a proporre il cammino biellese quando, in epoca Covid non avevamo potuto partecipare al pellegrinaggio che si svolge annualmente da Macerata a Loreto e ci eravamo “collegati” unendo con i passi e le preghiere i due santuari biellesi dedicati alla Madonna Nera. Quando il pellegrinaggio marchigiano è stato riproposto, abbiamo ripreso a parteciparvi e il piccolo gruppo biellese è cresciuto sempre di più: così quest’anno a giugno eravamo in una ventina».

Sabato da Biella i pellegrini hanno raggiunto in circa tre ore Graglia, dove li attendeva il rettore del santuario don Eugenio Zampa, appena rientrato da un altro viaggio di devozione a Tersatto in Croazia dove, secondo la tradizione nel 1291 la “Santa Casa” avrebbe fatto tappa nel suo spostamento da Nazareth a Loreto. È seguito un momento di preghiera davanti all’effigie della Madonna che lega appunto i tre santuari, così il gruppo si è rifocillato e riposato, prima di ripartire attorno all’una per salire alla Bossola e da lì iniziare il cammino lungo il Tracciolino fino ad Oropa.

«La seconda tappa» afferma Botto Poala è stata appena sopra Bagneri per pregare la Madonna del Piumin e il gruppo degli “Amici di Bagneri” ancora una volta ci ha sorpreso, offrendo un ricco spuntino con the caldo e biscotti, ma anche tome e altre bevande che sono state corroboranti quando iniziavamo ad essere in debito di forze».

Il cammino è proseguito con un’altra breve tappa di preghiera all’incrocio con il sentiero di Pier Giorgio Frassati che da Pollone sale verso l Poggio, dedicato al beato che nel corso del 2025 sarà santificato. Con la luce dell’alba, i pellegrini sono arrivati ad Oropa e, dopo la foto di rito davanti ai cancelli, hanno partecipato alla Messa delle 7.30 celebrata dal rettore don Michele Berchi.

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