Pregare ci rende testimoni del Vangelo
Nei giorni scorsi si è svolta a Modena la Settimana Liturgica Nazionale: partecipanti da tutt’Italia
Si è svolta nei giorni scorsi, la settantaquattresima Settimana Liturgica Nazionale ospitata dalla diocesi di Modena – Nonantola. Da tutt’Italia provengono i convegnisti, attirati da un evento promosso dal Centro di Azione Liturgica, con un ricco programma di relazioni, di laboratori e di visite alla città associato ad esemplari celebrazioni liturgiche. Tema dell’avvenimento ecclesiale: “ Nella liturgia la vera preghiera della Chiesa. Popolo di Dio ed ars celebrandi- il frutto delle labbra che confessano il suo nome” ( (Ef.13,15).
Per l’occasione Papa Francesco invia un messaggio cordiale e profondo, del quale vogliamo partecipare i quattro punti essenziali, su cui si innervano le riflessioni, linee guida concrete per tutta la Chiesa e in particolare per la nostra italiana. La Settimana Liturgica non è destinata soltanto agli accademici, agli esperti del settore, agli addetti ai lavori, ma a tutti, vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, operatori della liturgia, della musica sacra, a tutti i laici.
Il Pontefice dunque addita alcune priorità concrete. Anzitutto la riscoperta della - coralità della preghiera liturgica- “la bellezza della verità della preghiera cristiana sta nell’intreccio di voci, come ogni azione liturgica è sempre a più mani e questo va sperimentato attraverso il nostro celebrare”.
Appropriato il richiamo a riscoprire o a rivitalizzare la preghiera dei Salmi, la Liturgia delle Ore, perché le nostre comunità tornino a vivere nella liturgia e nella vita, il valore dell’unità e della comunione. Un secondo aspetto della pastorale liturgica è il -rapporto con il canto sacro- “nel canto i fedeli, vivono ed esprimono la loro fede. Una speciale cura al canto nella celebrazione eucaristica domenicale, per manifestare la gioia del cuore e mettere in luce il carattere comunitario di quanti si accostano a ricevere l’Eucarestia”.
Il riverbero di questa asserzione, lo ravvisiamo anche nella nuova Lettera Pastorale del nostro amato vescovo Roberto, il quale incoraggia a potenziare in qualità, le Corali parrocchiali.
E al contempo l’animazione del canto comunitario, con guide capaci di suscitare la bellezza del canto liturgico che non è mai decorativo o riempitivo, ma sempre preghiera del singolo e dell’assemblea per la lode di Dio. Anche la musica è chiamata ad assolvere la sua funzione di accompagnare la preghiera cantata, quando rifugge dal fracasso assordante che talvolta sovrasta e mortifica l’esecuzione canora, la quale dal canto suo va misurata con equilibrio, senza strilli inopportuni.
Il terzo passo da compiere secondo il messaggio papale, riguarda il silenzio: “a cui ci educa la liturgia, per contrastare la frenesia, i rumori e le chiacchiere della vita di ogni giorno, valorizzando il sacro silenzio, per coltivare uno sguardo contemplativo, dare profondità alla preghiera. Questa familiarità con il silenzio è il presupposto perché la Chiesa possa mettersi in ascolto di Colui che si rivela nel sussurro di una brezza leggera”.
Un monito chiaro ai troppi canti che rendono l’azione liturgica uno spettacolo musicale, a coltivare le pause rituali di silenzio, viste non come sospensioni irritanti, ma spazi di meditazione interiore volti al Cristo presente e vivo nelle azioni liturgiche della Chiesa. Quanto abbiamo da meditare!. Infine un ultimo aspetto di grande rilevanza: “la promozione della ministerialità liturgica: in quest’ottica sono da leggere i ministeri, a servizio della liturgia e non in prospettiva funzionale. La presenza di una ministerialità diversificata, nutrita dalla comunione in Cristo, alimenta la partecipazione attiva dell’assemblea e promuove la corresponsabilità nella missione, manifestando in concreto l’indole della Chiesa. Richiede formazione costante, per evitare personalismi e manie di protagonismo….”.
In poche parole, sono da evitare gli estremi: ministri ordinati o laici paladini di un atteggiamento tuttofare; per scappare dall’inversione di ruoli, clericalizzazione eccessiva dei laici e vistosa laicizzazione dei preti. Insomma cose che sappiamo verrebbe da dire, ma non sempre credute, pazientemente studiate, diligentemente preparate, condivise e coscientemente vissute. Da tutti, senza cedimenti ideologici, sociologici, invasioni di mode e di tendenze del momento. Un cammino bello, attraente, impegnativo, faticoso, promettente. Rafforzato dagli slanci continui dello Spirito che sempre parla ed agisce nella Sua Chiesa. A proposito, il prossimo anno la Settimana Liturgica sarà a Napoli, accolta dalla Chiesa partenopea, in un anno straordinario, l’Anno Giubilare.
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