San Giovanni, l’amore davanti a tutto
Domenica, per la festa del Precursore, la Messa presieduta dal Vescovo Roberto Farinella che ha impartito la benedizione su tutta la valle Cervo
Come una sentinella accorta e vigile posta in alto, il Santuario di san Giovanni Battista si erge a protezione e difesa della bella ed austera Valle Cervo. E domenica scorsa la festa del Precursore, con la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Roberto, con l’Amministrazione, i sindaci della valle, le donne con i loro costumi tipici, i fedeli.
Il meteo incerto non ha vinto la devozione sincera dei biellesi, per questo luogo sacro ed affascinante insieme, con la sua chiesa ampia e sobria contenente la grotta nella quale generazioni di credenti venerano la statua del Testimone del Signore che fino all’effusione del sangue ha confessato la sua fede forte ed essenziale. La valente corale “Accordi in Valle”, accoglie il Pastore della Diocesi con l’inno “Ecce Sacerdos Magnus” che intende ricordare anche i trent’anni di sacerdozio di mons. Farinella. Nell’omelia il presule delinea la figura e il messaggio di Giovanni Battista: «la sua festa ci ricorda che la nostra vita è tutta relativa e sempre a Cristo e si realizza accogliendo Lui, Parola, Luce e Sposo, di cui noi siamo voci, lucerne ed amici - Egli deve crescere e noi diminuire - secondo l’espressione del Battista, programmatica per ogni cristiano. Ed invita a guardare a Gesù come all’Agnello che toglie il peccato del mondo». È ben nota la vicinanza geografica tra il Santuario di questa Valle ed Oropa nella Valle limitrofa, prosegue il vescovo: «Siamo rimandati alla Madre del Signore, così l’intercessione della Vergine e di san Giovanni sono per noi un’esperienza forte di fede, costituendo un legame indissolubile. Il Battista ci aiuta a non avere paura della Verità, ad anteporre l’amore a tutto».
Concelebra il Rettore del Santuario don Paolo Santacaterina che rivolge a tutti parole di ringraziamento, per l’attenzione concreta e fattiva a questo «Maestoso santuario, dove tanti momenti di vita, di tradizioni antiche, di devozioni e cultura, di commemorazioni qui si svolgono, un luogo che rafforza la nostra fede nel Signore» così come si era espresso il Vescovo Roberto. A conclusione della celebrazione della S. Messa, un rito significativo: i fedeli si recano nell’armonioso sagrato, ove con l’antica Reliquia del Santo contenuta nell’artistica mostranza, viene benedetta l’intera Valle.
Da lassù il panorama, quando il cielo è terso, appare mozzafiato. Il verde abbraccia il visitatore e il pellegrino, la conca delle nostre montagne invia il suo messaggio di bellezza e di rapimento verso l’Alto, un senso religioso intriso di natura e di trascendenza. Mons. Farinella traccia la Benedizione che da qual luogo ameno, vuole scendere verso i ridenti paesi della Valle, alla gente, alle famiglie, ai malati, ai giovani, a chi spalanca il cuore e la vita all’irruzione della grazia divina. Infine, un momento cordiale e sentito di fraternità, di dialoghi, in cui si assapora com’è bello stare insieme uniti dalla testimonianza del grande san Giovanni Battista. Pensando a dove egli ha vissuto e ha reso la sua bella e coerente confessione di fede in Gesù, viene spontaneo un ricordo e una preghiera per la pace, per la Terra Santa e per quei popoli martoriati dall’assurdità della guerra.
Giornata significativa che unisce fede, devozione e tradizione. Valori da approfondire e da trasmettere, come un patrimonio irrinunciabile che arricchisce la nostra terra e la sua storica Valle Cervo, affidata alla cura premurosa di san Giovanni, il suo Patrono che dalla sua alta posizione, si fa vicino, amico ed intercessore presso Dio.
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