Segni di devozione a Oropa
rinnovano la speranza e la fede

Una tradizione che si rinnova Sabato la pulizia della sacra Statua della Vergine Bruna e giovedì la festa della presentazione di Maria al tempio con il Vescovo

La Basilica antica di Oropa gremita all’inverosimile sabato scorso, per l’annuale rito di pulizia della sacra Statua della Vergine Bruna. Un tempo l’evento avveniva nella dimensione privata, oggi la sua forma pubblica richiama molti fedeli, pellegrini, devoti, curiosi. Dalla nicchia situata nello storico Sacello, la lignea statua della Madonna Nera con il Bambino viene tolta, posizionata in modo che sia ben visibile dai presenti. Con un bianco lino viene ripulita in tutte le sue parti, la polvere però non si sofferma sul volto di Gesù e della Madre. Senza scomodare le categorie del miracolo o del prodigio, basta soffermarsi sul significato del segno devozionale, intriso di affetto e di venerazione per la Regina del monte di Oropa. Il segno autentico è la profonda e prolungata atmosfera di preghiera che si crea, non scevra dall’azione dei sentimenti e della commozione. I fedeli pregano il Rosario, invocano la Vergine Santa, la ringraziano, ne richiedono la protezione e l’intercessione presso Dio. A Lei affidano intenzioni di preghiera che molti hanno affidato agli astanti. Una preghiera intensa, bella, devota, con canti del repertorio mariano, che esprimono l’anima orante e l’autentica devozione ecclesiale alla Donna di Nazaret, scelta da Dio per essere la Madre del Verbo della Vita. Un gesto straordinario quello della pulitura del simulacro oropense, che però si situa nel quotidiano conservare e venerare la sacra Effige, in quel flusso di preghiera e di devozione personale e comunitaria che scorre in Santuario. E si sviluppa attorno al suo tesoro unico ed insostituibile: l’icona della Madonna venerata ed amata da migliaia di persone che per motivi diversi a Lei ricorrono.

Ieri, la memoria della Presentazione di Maria al tempio, ancora tanta gente tra cui la parrocchia di Camburzano, per l’annuale celebrazione liturgica con la processione e la S. Messa presiedute dal vescovo mons. Farinella. Una festa cara al cuore pulsante del nostro Santuario alpino, in cui per consuetudine le Figlie di Maria, oggi le tre Sorelle religiose di Oropa, rinnovano al Signore affidandosi alla Regina del Cielo e della terra lì venerata, i loro voti religiosi e la loro gioia di essere al servizio del Santuario con la preghiera e il lavoro nelle sue diversificate forme espressive. Il vescovo mons. Roberto nell’omelia muovendo dalle letture bibliche ha spiegato il dono che Maria di Nazaret fece di se stessa al Signore, il suo “ sì” fedele e gioioso, il suo essere discepola di Cristo dal quale venne affidata sotto la croce come Madre per tutti i credenti. Una festa, la Presentazione della Beata Vergine Maria che affonda le sue radici in Oriente e commemora la Dedicazione di una chiesa in suo onore in Gerusalemme. I Vangeli tacciono su questo evento della vita di Maria, ma le scritture apocrife con il loro peculiare linguaggio, illustrano come fin dalla tenera età i genitori di Maria offrirono al Signore la vita della figlia. A Nazaret di Galilea avvenne poi l’irruzione dell’angelo e la potenza dell’Altissimo fecondò il grembo verginale di Maria, facendone la degna dimora per l’Incarnazione del Figlio Dio. Tutta la vita di Maria corpo, anima, sentimenti, progetti sono irrorati dall’amore di Dio, Lei è la piena di grazia e la sua vita un continuo dono di consacrazione al Signore e una ininterrotta missione di intercessione, di consolazione e di speranza per i credenti e per i testimoni del Vangelo.

Ecco accostati due momenti di tenera devozione alla Madonna, devozione che quando è equilibrata, matura, aperta agli slanci dello Spirito produce nei fedeli fervore e desiderio di approfondire la fede, la cultura cristiana, la loro vocazione personale. E li immette nel cammino ecclesiale bello e faticoso insieme, cammino che non punta ad eventi eclatanti e stupefacenti, ma giorno dopo giorno rende semplici e motivati confessori di Cristo. La Madre di Dio dal Cielo accompagna i passi di tutti, con ineffabile, materna tenerezza e misericordia.

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