Sessanta pellegrinaggi biellesi a Lourdes

La Giornata Lourdiana domenica 16 giugno in Cattedrale. Per l’occasione il vescovo mons. Roberto ha composto una preghiera all’Immacolata, che sarà distribuita ai fedeli

Nel 1854 il Papa Pio IX promulgava solennemente il dogma dell’Immacolata Concezione della B.V. Maria e 4 anni dopo a Lourdes, la Madonna in una delle apparizioni si definì : “Io sono l’Immacolata Concezione”.

Il fondamento del mistero di Lourdes che con intensità crescente sparge semi di grazia e di conversione evangelica, celebra le grandi cose che solo Dio per amore sa compiere. In risposta all’invito della Vergine Maria, iniziano i pellegrinaggi alla Grotta di Massabielle che assumono le dimensioni del mondo. Negli anni 30’, il prete vercellese mons. Alessandro Rastelli fonda l’Opera Federativa trasporto ammalati a Lourdes (OFTAL). Una profezia che attraversa il tempo ed estende i suoi rami rigogliosi in diverse regioni d’Italia.

Anche i biellesi, ammalati, personale, pellegrini si aggregano ai treni della speranza che ogni anno partono alla volta del santuario francese, organizzati da Trino Vercellese il cuore pulsante dell’Ofal. Nel 1964, sessant’anni or sono la svolta: la sezione diocesana di Biella organizza il suo primo pellegrinaggio a Lourdes. Con il dinamico ed indimenticabile Delegato vescovile Padre Giovanni Bonelli dell’Oratorio di San Filippo, il presidente, i barellieri e le Dame, i medici, i malati, i pellegrini. Da allora si inanellano nei decenni, i diversi pellegrinaggi diocesani. Basta sfogliare con una certa commozione, l’album delle fotografie d’archivio, per avvertire quasi il respiro interiore di quelle persone, con la loro divisa, per riconoscere volti, storie, anime generose dedite con amore al servizio degli ammalati e dei sofferenti. Tutti pellegrini di speranza e molti vivono già la dimensione eterna.

Lourdes visitata ed abitata ogni anno dal nostro pellegrinaggio, diviene il centro delle attività dell’Oftal locale. Si invitano ammalati e familiari, si coinvolgono preti e parrocchie. Chi ci va per la prima volta, tornato a casa, si fa testimone entusiasta e grato dell’evento vissuto e contagia molti altri.

I pellegrini biellesi crescono di numero e al contempo progredisce la funzionalità organizzativa della sezione, fino al record che sfiora gli ottocento partecipanti. I vescovi diocesani negli anni garantiscono la loro continua presenza pastorale, tanti i sacerdoti che si alternano nell’assistenza spirituale di questa “chiesa in cammino”.

È come una grande parrocchia itinerante che sperimenta giorni di grazia, di condivisione, di prossimità sensibile nella cura dei malati, i più importanti ospiti dei pellegrinaggi, i privilegiati della Vergine Santa e della missione universale di Lourdes.

Sessant’anni di pellegrinaggi della sezione di Biella e il medagliere puntato sul petto di tanti uomini e donne del personale, attesta tanti viaggi a Lourdes, un benemerito servizio, la gioia di donarsi agli altri. Ma l’esperienza del pellegrinaggio annuale non esaurisce le energie e la fecondità dell’Oftal di Biella. Incontri formativi, eventi di preghiera, momenti di fraternità e ricreazione, iniziative volte a sostenere gli oneri del pellegrinaggio.

Nasce il gruppo degli amici della Carrozza Bianca e poi la Green Car per far vivere l’avventura di Lourdes agli adolescenti. Scorrendo il calendario annuale che si ricama in gran parte sugli eventi dell’anno liturgico, l’11 febbraio si rivive la memoria della prima Apparizione mariana a Bernadette, con la S. Messa del vescovo in Cattedrale a Biella.

In ottobre da qualche tempo, si snoda in città la processione in onore della Madonna del Rosario; ogni mese l’ appuntamento della preghiera mariana. E poi ogni anno la partecipata Giornata Lourdiana ubicata in parrocchie diverse della diocesi, una sosta che raduna pellegrini, personale ed alcuni ammalati e costituisce una bella preparazione al pellegrinaggio a Lourdes di poche settimane dopo.

Quest’anno, l’avvenimento si incentra nella chiesa cattedrale di Biella che festeggia i suoi 220 di Dedicazione. La famiglia oftaliana viene accolta nella chiesa- madre, per respirare così a pieni polmoni la dimensione diocesana di cui essa è parte per vocazione e per missione.

Per l’occasione il vescovo mons. Roberto ha composto una bella preghiera all’Immacolata, riportata sul retro di una immaginetta che ritrae l’imponente statua del Santuario pirenaico. L’Incoronata, davanti alla quale sfilano oranti milioni di pellegrini di tutto il mondo: 60 anni di pellegrinaggi biellesi, a prima vista un modello ripetitivo.

Invece ogni esperienza lourdiana è nuova, inedita, gravida di soprese, di incontri, di accenti spirituali, di meditazioni speciali innervate nella storia delle Apparizioni.

Si attinge alla “fontana vivace” che è la Madre di Dio e della Chiesa che raduna i suoi figli e li presenta al suo Figlio Gesù. Lei li conosce uno ad uno e singolarmente li ama. Tra poco verrà editato un libro che ripercorre gli avvenimenti storici, le memorie, le suggestioni di questi primi 60 anni dell’Oftal biellese.

È la storia di un popolo, di famiglie, di gente, giovani e non più giovani accomunati da una fede in crescita o in ricerca, attratti dall’Immacolata, gente che ama la Chiesa e la serve soprattutto nei malati. Una famiglia l’Oftal, in cui si cammina insieme, si fa “sinodo”, con la ricchezze e le fatiche delle differenze, con forme e modalità al passo con la Chiesa universale e con la diocesi biellese.

Attorno alla Madre divina che ispira scelte e conversioni, che accoglie le persone alla sua straordinaria scuola di fede e di carità e le invia a seminare il Vangelo. E tutti protegge con la sua misericordiosa tenerezza.

Il programma: domenica 16 alle 9,30 accoglienza in piazza Diomo, celebrazione della Messa alle 10,15. Pranzo in piazza alle 12,30 e Vespri solenni alle 15,30.

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