40 milioni per rendere il Piemonte primo in Europa per chilometri ciclabili attrezzati
Aumentare l’utilizzo della bicicletta in sicurezza per scopi quotidiani e turistici riducendo il ricorso ai veicoli motorizzati privati, rendere il territorio percorribile con questo mezzo e migliorarne così l’attrattività e la sostenibilità sono gli obiettivi del Piano della Mobilita ciclistica con il quale la Regione traccia la via per un Piemonte più sostenibile e efficiente.
Un piano d’azione innovativo, ispirato alle eccellenze in Europa, che considera la bicicletta un’esperienza comune di benessere quotidiano in città e tra città, nella natura, per turismo, e che rappresenta lo strumento di pianificazione e programmazione di settore che la Regione predispone e approva con cadenza triennale per conseguire le finalità della norma nazionale.
Frutto di due anni di intenso lavoro, il piano è stato presentato dal presidente della Regione Alberto Cirio, dagli assessori ai Trasporti Marco Gabusi, al Turismo Vittoria Poggio e all’Ambiente Matteo Marnati, alla presenza dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta e del oltre al partner italo-olandese Decisio, che ha collaborato alla stesura del documento.
Il presidente Cirio ha affermato che «per la realizzazione di queste misure abbiamo individuato 40 milioni di euro di fondi europei, che consentono di tracciare la via per un Piemonte in cui la bici sia una scelta sicura, piacevole e vantaggiosa per sempre più persone, al pari degli altri mezzi di trasporto, che farlo diventare la prima regione d'Europa per numero di chilometri di piste ciclabili attrezzate e strutturate. I piemontesi amano andare in bici e dal 2001 l’utilizzo è cresciuto quasi spontaneamente del 35%, ma siamo ancora indietro rispetto ai modelli europei a cui guardiamo. Oggi il 3,5% degli spostamenti avviene in bicicletta: grazie all’applicazione di questo piano da parte degli enti locali arriveremo all’8% nel 2030 e al 17% nel 2050».
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Compito della Regione sarà governare la transizione verso una mobilità sostenibile e ciclabile attraverso un approccio multidisciplinare e con una governance efficace in grado di sostenere funzioni di programmazione, attuazione, valutazione e coordinamento per diffondere la cultura della mobilità ciclistica e migliorare i processi decisionali. Le azioni principali consistono nell’individuare la rete che ricade nel territorio, nel definire gli indirizzi relativi alla predisposizione delle reti ciclabili in ambito urbano ed extraurbano, nell’individuare il sistema delle aree di sosta e le azioni per promuovere l’intermodalità, nel prevedere la realizzazione di azioni di comunicazione, educazione e formazione.
Gli ambiti d’intervento sono stati individuati utilizzando criteri guida quali il collegamento da e verso le principali stazioni ferroviarie, il rango urbano all’interno del sistema della mobilità del quadrante e la presenza di rilevanti flussi di pendolarismo, il collegamento di bacini territoriali omogenei di almeno 30.000 abitanti e 10.000 addetti, la presenza di attrattori di rilievo come Università, poli sanitari e logistici. Tra gli obiettivi strategici la sicurezza è al primo posto, ponendo come punto d’arrivo l’eliminazione degli incidenti mortali entro il 2050. Parallelamente punta a ridurre l’inattività fisica e la sedentarietà del 15%. Focus principale le infrastrutture di lunga percorrenza, con il completamento del sistema delle ciclovie turistiche europee e nazionali. La rete di interesse regionale conta 27 itinerari turistici per circa 3.000 chilometri e 4 “superciclabili” per il pendolarismo dei bacini di mobilità pendolare per circa 250 chilometri.
«La bicicletta rappresenta un mezzo economico, rapido ed ecologico per gli spostamenti in città - ha evidenziato l’assessore Gabusi - e abbiamo ormai capito tutti che non basta una striscia colorata sull’asfalto per definire uno spazio ciclabile; occorre un vero e proprio piano strategico come quello che abbiamo realizzato. Il 57% dei pendolari si sposta per meno di 5 km e la distanza media percorsa all’interno dei Comuni è di 1.2 km per spostamento: questi sono elementi perfetti per muoversi in bicicletta e noi vogliamo rendere la bici il miglior mezzo di trasporto per questo tipo di spostamenti. Ma guardiamo con attenzione anche ai percorsi più lunghi: saremo perciò molto attenti a sviluppare gli interventi necessari sempre al fianco degli Enti Locali».
L’assessore Marnati si è soffermato sull’importanza «di promuovere un mezzo ecologico in questo momento e compiere un percorso culturale per la diffusione di una mobilità sempre più sostenibile, con la consapevolezza che bisogna spingere velocemente», mentre l’assessore Poggio ha rimarcato che «c'è sempre più la volontà del turista di orientarsi verso il turismo lento e sostenibile, come il cicloturismo, e noi vogliamo arricchire l'offerta soprattutto in tema di servizi. Si inserisce in questo novero il Gran Tour Unesco in Bicicletta, un progetto realizzato da VistPiemonte percorribile già oggi lungo i siti Patrimonio Unesco, un anello di 600 chilometri che consente di andare alla scoperta di località uniche al mondo tra capolavori artistici e naturali».
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