Ascoltato in Procura il carabiniere aggredito a Quaregna Cerreto

Arriva dal Procuratore Teresa Angela Camelio, tramite un comunicato stampa della Procura stessa di Biella, una prima ricostruzione ai fatti di ieri sera a Quaregna Cerreto che hanno portato alla morte del 53enne che aveva aggredito un carabiniere.
« Il 19 febbraio 2021, alle ore 23.30 circa, su richiesta telefonica pervenuta dal 118, la Centrale Operativa dei Carabinieri di Biella disponeva l’intervento di un equipaggio del Norm di Cossato, in Quaregna Cerreto (BI), in ausilio al personale sanitario, in quanto, poco prima, Bejan Eugen, nato in Romania cl. 1967, ivi residente, con precedenti a suo carico, aveva poco prima contattato telefonicamente il Nue 112 manifestando propositi anticonservativi. Giunti sul posto, i militari, unitamente al personale sanitario, individuavano il richiedente sull’uscio di casa, in evidente stato di ebbrezza alcolica, che, con un grosso coltello di 16 centimetri di lama, minacciava di uccidersi. Il soggetto, noto alle forze dell’ordine per analoghi precedenti interventi, veniva invitato più volte, sia dai sanitari che dai militari ,a desistere dal proposito suicidario; tuttavia, non solo gli sforzi indicati non ottenevano alcun successo, ma con il passare dei minuti il soggetto orientava i suoi istinti violenti verso il personale intervenuto, tanto da rendere necessari ben due tentativi di neutralizzarlo (e disarmarlo) utilizzando lo spray al peperoncino - tentativi che non sortivano alcun effetto -; Bejan si determinava pertanto a proseguire la sua azione aggressiva nei confronti dei militari e del personale operante, al punto di costringerli a scappare, posto che lo stesso li inseguiva impugnando un coltello e un bastone. Nonostante la fuga, un militare veniva raggiunto da un forte colpo alla testa e alla schiena e si vedeva costretto a sparare due colpi in aria con l’intento di farlo desistere e di allontanarlo per evitare il contatto fisico. Anche questo tentativo non riuscita a far dissuadere il Bejan, che, nella prosecuzione della sua condotta instaurava una colluttazione con il militare che terminava con esito infausto».
Stamattina il militare è stato sentito in Procura: «Nella odierna mattinata la Procura della Repubblica, dopo avere ricevuto i primi atti di indagine ipotizzanti l’ipotesi di cui all’art. 589 c.p., ha ricevuto il militare che si è presentato spontaneamente, assistito da un difensore di fiducia, per rendere la propria versione dei fatti».

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